A Genova due feriti. A Castellamare di Stabia occupato il municipio. Mentre a Sestri Levante un corteo ha raggiunto la prefettura. Convocato per il 3 giugno l'incontro tra il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e le parte sociali
Intanto davanti alla prefettura di Genova si sono registrati disordini e scontri tra forze di polizia e dimostranti a conclusione del corteo di protesta contro il piano industriale di Fincantieri. Due gli operai rimasti feriti da manganellate. Uno dei due sanguina dalla testa. Alcuni lavoratori hanno intanto portato e rovesciato dei cassonetti della spazzatura davanti al palazzo del governo, lanciando l’immondizia contro gli agenti di polizia in tenuta antisommossa. Continua intanto il lancio di bottiglie contro i muri del palazzo.
La cosiddetta “ristrutturazione” è contenuta in un piano che la dirigenza di Fincantieri, la società dell’industria navale controllata da Fintecna, a sua volta emanazione del ministero dell’Economia, ha presentato ieri ai sindacati per uscire dalla crisi. Un piano che i rappresentanti dei lavoratori hanno definito “inaccettabile”. E nella notte è esplosa la protesta.
A Castellammare, dove saranno 640 gli operai Fincantieri che finiranno in mezzo a una strada, oltre a 1200 dell’indotto, i lavoratori hanno occupato il Municipio e costretto il sindaco Pdl Luigi Bobbio e la sua amministrazione ad asserragliarsi nelle loro stanze, mentre gli uffici venivano vandalizzati: vetri rotti, mobili divelti, carte buttate giù dalle finestre sopra piazza Farnese, dove altri manifestanti provvedevano a bruciarle. Gli operai stabiesi hanno occupato la sede comunale per tutta la notte. Stamane, annuncia il segretario campano Uilm Giovanni Sgambati, occuperanno la statale sorrentina.
Proteste in atto anche a Sestri Ponente. Circa 700 dipendenti Fincantieri sono scesi in piazza e sono partiti dal cantiere di Sestri diretti verso la Prefettura del capoluogo ligure con l’obiettivo di chiedere un incontro al governo. “Fincantieri -dice il segretario generale della Uilm di Genova, Antonio Apa– deve fare un passo indietro perché è inaccettabile una operazione, come quella che ci è stata presentata ieri dall’azienda, che prevede un drastico ridimensionamento di una eccellenza industriale nel mondo quale è la cantieristica italiana”. “Noi ci rendiamo bene conto della crisi internazionale in cui versa il settore – sottolinea Apa – e siamo disposti a dare il nostro contributo in termini di recupero di efficienza e competitività ma questo può avvenire a condizione che vi sia una prospettiva di rilancio del gruppo e non di ridimensionamento. Genova non può più pagare prezzi così alti”.
Anche a Riva Trigoso i lavoratori hanno sfilato in corteo fino al casello autostradale di Sestri Levante bloccando sia l’ingresso sia l’uscita dall’autostrada.