“A Bologna il candidato lo ha deciso la Lega ed era un candidato che non aveva nessuna possibilità. E’ stata una concessione fatta a un alleato, perché per essere alleati ogni tanto qualche concessione bisogna farla”. Lo ha detto Silvio Berlusconi a Porta a Porta.
Insomma, dopo la sconfitta, per Manes Bernardini, arriva anche la beffa. Il premier che lo cita in trasmissione dicendo che era un cavallo perdente in partenza. E in sostanza confermando quello che la Lega aveva già detto nei giorni scorsi: il Pdl non ci ha mai appoggiato con convinzione. Se qualcuno aveva un dubbio adesso è accontentato. “Proprio così”, dice Bernardini al fattoquotidiano.it, “è quello che vado dicendo da giorni. E le parole di Berlusconi in qualche modo lo confermano”.
Comunque che Bernardini non avesse possibilità era addirittura scontato. Nel suo lungo intervento che andrà in onda questa sera nel salotto di Vespa, tra le tante cose discutibili che il premier ha sicuramente detto, quella su Bologna è una verità.
Una dichiarazione che non fa piacere alla Lega, non solo quella emiliana, dove ormai lo scontro col Pdl è a viso aperto, ma nemmeno a livello nazionale visto che la Padania, il giornale del partito, aveva commentato come Bologna fosse stato un grande successo elettorale. “Esatto”, dice Bernardini, “noi aumentiamo i voti, loro (il Pdl ndr) perdono”.
Normale e scontata la reazione di Bernardini visto che già il giorno dopo la chiusura dei seggi se l’era presa con gli alleati e in particolar modo con Filippo Berselli, coordinatore regionale dei berlusconiani, senatore, presidente della commissione giustizia e colui che doveva essere l’uomo della sfida con Merola prima che Bossi (padre e figlio) e Maroni imponessero il loro uomo: “Per colpa di Berselli abbiamo perso tempo per la nostra campagna elettorale. Con anche 10 giorni in più avremmo potuto recuperare voti preziosi”, diceva Bernardini.
Diverso l’atteggiamento di Berselli, l’uomo che da quindici anni rappresenta Berlusconi in Emilia Romagna: “Finalmente”, ha detto, “e adesso non rompetemi più le scatole. Berlusconi ha detto la verità, che è stato quello che ho ripetuto in queste settimane. Bologna non è stata persa perché io tergiversavo, ma semplicemente perché bisognava accontentare la Lega. E da oggi in poi quelli che dentro e fuori dal mio partito mi hanno dato la colpa sono stati definitivamente zittiti”. Berselli, anche lui raggiunto al telefono dal fatto.it, non ha nascosto nemmeno la sua soddisfazione. “Ora spero che nessuno venga più a cercare in me il responsabile del mancato ballottaggio”.
Bernardini, a questo punto, getta ancora benzina sul fuoco: “Quello che dice Pippo (riferito a Berselli ndr) che non ha mai creduto in questa campagna elettorale. Dovrebbe cambiare hobby e non dedicarsi più alla politica”.