Riferendosi poi la fatto che Chrysler ha restituito ieri anticipatamente al Tesoro americano e a quello canadese il debito contratto per il suo salvataggio di 7,5 miliardi di dollari (Leggi), Marchionne ha aggiunto: “I soldi sono stati restituiti ed è un bel messaggio anche per l’Italia. E’ stato un successo collettivo”.”Dal primo giugno i conti Chrysler saranno consolidati nel bilancio Fiat”, ha detto ancora l’amministratore delegato. “Il problema – ha proseguito – non è portare la Chrysler in Borsa. L’obiettivo del fondo Veba è quello di monetizzare la posizione che ha in Chrysler. La Fiat ha un ruolo relativo”. “Il fatto di quotarla – ha continuato Marchionne – è totalmente collegato al desiderio di convertire in cassa la posizione di Veba nell’azionariato di Chrysler”.
Per quanto riguarda i tempi il manager italo canadese non si è sbilanciato: “Dipende dalle condizioni del mercato e non da noi”. Nel corso dell’evento al Museo dell’Auto di Torino dall’ad di Fiat anche una battuta sugli investimenti in Italia. “Sui 20 miliardi di investimenti previsti dal piano Fabbrica Italia non ho cambiato idea”, ha affermato.
Intanto in Piazza Affari Fiat accelera e, dopo un avvio fiacco, segna un rialzo dell’1,45 per cento dopo la previsione dell’amministratore delegato Sergio Marchionne di salire al 51% in Chrysler entro la fine dell’anno.
Ancora deboli Exor (-1,28%), a monte della catena di controllo, e Fiat Industrial (-0,33%), mentre in Europa il settore automobilistico appare in frenata, con un calo dello 0,8% del relativo indice Stoxx.