Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica chiedono che il numero uno del Fondo venga scelto dopo una consultazione con tutti i suoi membri. "Scegliere in base a nazionalità mina credibilità e legittimità dell'Istituto". Intanto il ministro delle Finanze francese è in pole per succedere a Strauss-Kahn
Scegliere il prossimo direttore generale del Fondo monetario internazionale sulla base della nazionalità “mina la legittimità” dell’istituto. E’ quanto affermano i direttori esecutivi di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica ricordando che il presidente dell’Eurogruppo Claude Junker, nel 2007 dichiarò che Strauss-Kahn sarebbe stato probabilmente l’ultimo direttore del Fondo monetario europeo. Per questo, si legge in una nota dei Brics, “se l’Fmi vuole conservare credibilità e legittimità, la guida dovrebbe essere scelta dopo consultazioni con tutti i suoi membri”. Il prossimo direttore, aggiungono, “dovrebbe essere non solo una persona forte e qualificata, con un solido background tecnico e acume politico, ma anche qualcuno capace di continuare il processo di cambiamento e riforma dell’istituzione”. E ciò “richiede che si abbandoni l’obsoleta convenzione non scritta che vuole il capo dell’Fmi venire necessariamente dall’Europa”. Intanto oggi il ministro delle Finanze francese Christine Lagarde ha ufficializzato la sua candidatura alla direzione del fondo