Confronto a distanza tra i due candidati al ballottaggio a Milano. Sedia vuota negli studi milanesi di Sky Tg24 per l’assenza di Giuliano Pisapia al faccia a faccia con Letizia Moratti. Il candidato del centrosinistra è invece intervenuto quasi in contemporanea alla videochat organizzata sul sito del ‘Corriere della Sera’. “Il campo di Sky è un campo squalificato”, aveva detto ieri il portavoce dell’avvocato milanese, declinando l’invito all’incontro. Il direttore, Emilio Carelli, in apertura rivendica la correttezza della rete e il rispetto delle regole del faccia a faccia in occasione dell’episodio che ha portato Pisapia a non presentarsi. Nel corso dell’ultimo confronto su Sky, in vista del primo turno, la Moratti aveva accusato lo sfidante di essere stato amnistiato per il furto di un furgone. Dimenticando l’assoluzione in secondo grado.
Il sindaco si era detto “disponibile a chiedere scusa”, spiega. “Lo avrei fatto questa mattina, mi spiace”. Ma, nonostante l’assenza di Pisapia, si è presentata ugualmente, perché “i milanesi devono capire le differenze tra i programmi”. “Complimenti, è rimasto coerente con le proprie idee e oggi ha rifiutato il confronto con l’altra sfidante” scrive invece Maria all’avvocato, sul sito del Corriere. Letizia Moratti, dagli studi tv, attraverso le domande di Carelli ha chiarito alcuni punti del suo programma, sottolineando le differenze con il progetto di Pisapia. Come l’Ecopass, che il sindaco vuole abolire e l’avvocato invece, come ha riferito il primo cittadino, vuole aumentare. Nel progetto della Moratti saranno introdotti “strumenti per limitare inquinamento e traffico”, non pagati da tutti i cittadini. Ma solo dai non residenti. Per la candidata, invece, nel programma di Pisapia sarebbe contenuta una tassa, di cui addirittura è possibile riferire la cifra: 10 euro al veicolo. Nel documento, in realtà, non si citano tariffe, ma Pisapia è troppo lontano per poter rispondere.
Alcuni temi, però, sono stati affrontati da entrambi seppur nei due diversi contesti. Risposte a distanza si sono avute ad esempio sul tema della costruzione delle moschee. Il centrodestra accusa l’avvocato di volerne costruire “una in ogni quartiere”. Il suo comitato, invece, denuncia – su segnalazione di alcuni cittadini – la presenza di finti geometri del Comune che andrebbero in giro per la città a fare finti rilevamenti “per la moschea per Pisapia”. Il sindaco dagli studi di Sky è netto: “A Milano potrebbero riversarsi tutti gli islamici d’Italia”, spiega, per di più “non controllati”. Nessun accenno invece al piano di gestione del territorio già approvato dall’amministrazione e che prevede la presenza di luoghi di culto delle diverse religioni. Un lettore del Corriere chiede intanto a Pisapia chi pagherà per la moschea effettivamente contenuta nel suo programma. “E’ come la casa: ognuno si paga la sua”, chiarisce lui.
Piccolo inciampo per entrambi i candidati si è avuto sul tema della quantità di donne da inserire nella giunta. “Saranno tante, ma preferisco tornare a parlare di programmi”, risponde sorridendo il sindaco Moratti. Carelli insiste, chiede un’anticipazione sulla percentuale. “Non vorrei togliere tempo ai programmi, preferirei cambiare argomento” si smarca il sindaco, improvvisamente seria. Una prolungata esitazione è stata anche la prima risposta di Pisapia alla possibile scelta di un vicesindaco donna. Ma il candidato ha subito ripreso smalto, rispondendo sicuro: “Mi sono impegnato a non parlare di queste cose prima di martedì, per scaramanzia. Spero che dal mio sorriso si capisca la risposta”.