“Anche se, comunisti in giro non ce n’è, tu li cerchi dal ’93, e un motivo sotto sotto c’è”. Non è ufficialmente Fabri Fibra che scende affianco a Giuliano Pisapia con questo brano: Rap Comunistico parodia della hit Tranne Te. Ma sono invece degli emuli del rapper di Senigallia che lanciano una cover molto riuscita: “Le tue rime la gente le schifa, dopotutto sono peggio di prima, lo spettacolo è finto di brutto hanno tutti capito il trucco, tranne te…”.
Rap comunistico è l’ennesimo contributo spontaneo che la rete offre alla campagna elettorale per i ballottaggi. Prima il caso Moratti Quotes, poi l’effetto Pisapia su Red Ronnie, quindi il fantastico caso del “quartiere” milanese di Sucate. Oggi, come altri mille contributi piccoli e grandi (segnaliamo le notevoli perfomance a Un Giorno da Pecora), si aggiunge anche il rap.
Come è cominciato tutto? Cosa ha dato il via a questa ondata di intelligenza e sagacia? Facile: è stato l’attacco scomposto della Moratti contro Pisapia a SkyTg24.
Scriveva nei giorni scorsi TechFanpage.it: all’epoca del web il famoso detto di Goebbles: “Una menzogna ripetuta almeno tre volte diventa una verità”, non funziona più. È successo in Spagna quando Aznar provò ad incolpare i baschi degli attentati alla stazione di Atocha; è successo in Algeria, in Egitto, con i popoli che cacciano i tiranni; nonostante mille censure, succede ogni giorno anche in Cina.
E sta succedendo anche nell’Italia berlusconiana: dopo diciassette anni di propaganda, sarà anche una risata che seppellirà tutto.
(grazie a Daniele Ongaro per la segnalazione)