Ci sarebbero almeno sette feriti – tra cui un poliziotto – nell’esplosione avvenuta stamattina a Istanbul. L’ordigno è detonato accanto a una fermata degli autobus a Etiler, quartiere residenziale e di negozi della città turca intorno alle 9 ora locale (le 8 in Italia). Si trattava di una “bomba di medio potenziale”, riferisce la polizia turca, “piazzata su una bicicletta elettrica” accanto alla fermata.
La zona è stata subito sgomberata, per il timore di una nuova esplosione. L’ordigno, secondo quanto riporta la tv locale, si trovava sotto a un ponte, il Koc, e questo ha limitato gli effetti della deflagrazione. Nelle vicinanze dell’area dell’esplosione si trovano il centro commerciale Akmerkez e un’accademia di polizia. Secondo le prime ipotesi diffuse da fonti governative sarebbe stata proprio quest’ultima l’obiettivo dell’attentato.
Per la Turchia questo è pieno periodo di campagna elettorale per le elezioni politiche del 12 giugno. Nell’ultimo mese, un sanguinoso assalto alla scorta di esponenti del partito del premier Recep Tayyip Erdogan è stato rivendicato dai separatisti curdi. L’altro ieri, un altro ordigno – di fabbricazione artigianale con un ingente quantitativo di esplosivo – è stato ritrovato sotto un ponte nel sud-est della Turchia. Un’area a maggioranza curda la cui insurrezione, dal 1984, ha causato tra le 40 mila e i 45 mila vittime.