Applausi e parecchi fischi per Silvio Berlusconi, arrivato con quasi due ore di ritardo in una piazza del Plebiscito praticamente vuota. Il premier è intervenuto per chiudere la campagna elettorale insieme al candidato del Pdl, Gianni Lettieri, che tra due giorni andrà al ballottaggio con lo sfidante dell’Idv, Luigi De Magistris. Che il premier ha definito in queste settimane “un magistrato che ha rovinato la gente” e un “demagogo che parla di cose che non conosce”. In serata, il premier ha rilasciato diverse interviste alle testate locali. Per questo, secondo il suo ufficio stampa, sarebbe arrivato in ritardo. Addirittura dopo il momento principale della serata, il concerto di Gigi D’Alessio. “Siamo in 30mila“, dichiara felice il candidato. La metà, 15mila, riferisce la Questura. In una piazza delle grandi occasione che può contenere fino a 100mila persone.
“Ho combattuto tutto il giorno al G8 – esordisce il premier dal palco -, ora mi hanno costretto a prendere un impegno: Il Milan non prenderà Hamsik“. Un inizio dovuto per il presidente – del Consiglio e del Milan – che aveva provocato le ire di De Laurentiis con l’annuncio di voler rubare il calciatore al Napoli. Tanto da spingere il presidente della squadra partenopea a scaricare Lettieri. “Hamsik non si tocca”, risponde Gigi D’Alessio sul palco. “Stiamo per varare un provvedimento che fermerà l’abbattimento delle case abusive fino alla fine dell’anno”, prosegue Berlusconi, tornando a ripetere il punto forte della campagna elettorale napoletana e promettendo una legge speciale per Napoli. ‘In vista dei ballottaggi di domenica e lunedì, il premier fa un personale sondaggio sulla piazza: “Volete un sindaco famoso solo per aver mandato a processo degli innocenti? Un pm che non ha mai visto una causa e che è stato anche trasferito per incapacità?”, chiede, riferendosi allo sfidante di Lettieri, De Magistris, ex magistrato.
E rivolgendosi al suo candidato, lo apostrofa: “Se non fai quello che hai promesso tra un anno veniamo qui e ti prendiamo a calci”. Una scenetta con Gigi D’Alessio che poco prima aveva detto a Lettieri: “Se rispetti le promesse che hai fatto tra un anno torno qui a suonare gratis, altrimenti torniamo tutti quanti ad ‘alluccare'”. Cioè gridare, detto in napoletano. Berlusconi, dopo il suo intervento, si congeda dalla magra folla accennando qualche nota di “‘O surdato ‘nnammurato” con il cantante partenopeo.
In serata, durante le interviste, il Cavaliere era tornato sugli stessi temi. La campagna elettorale, un periodo trascorso in un clima di veleni perché “a Napoli sono i centri sociali ad innescare episodi di violenza – spiega -, a Milano c’è un clima avvelenato provocato dalla sinistra”. Il premier ha comunque escluso “categoricamente” che il voto del ballottaggio possa avere conseguenze sul governo. Al contrario di quello che ripeteva in vista del primo turno. “Pochi giorni fa per l’ennesima volta abbiamo ottenuto la fiducia alla Camera con una maggioranza che dopo la diaspora di Fini e Casini è numericamente inferiore ma politicamente più coesa”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. Una maggioranza forte che potrà pensare alle priorità. “La riforma la cui esigenza è più avvertita dai cittadini è quella del fisco”, ha spiegato il premier, secondo cui l’obiettivo del governo sarà quindi quello “di liberare i cittadini dall’oppressione burocratica, fiscale”. E, aggiunge, “se mi è consentito anche da quella giudiziaria”. Insieme all’abusivismo, il Cavaliere tocca anche il tema del lavoro nero. L’Italia ha “una quota enorme di lavoro sommerso che sfugge a tutte le statistiche”, ha spiegato, che chi parla di un’Italia impoverita dalla crisi “finge di non vedere”. “L’Italia si è lasciata alle spalle il picco più alto di questa crisi meglio di altri Paesi”, ha dichiarato.