“Con De Magistris non ci sarà più”. Cosa? Lo Stadio San Paolo. Il teatro della strepitosa corsa del Napoli verso la Champion’s League. E’ il manifesto che manine ignote, ma presumibilmente vicine al candidato sindaco del Pdl Gianni Lettieri, hanno affisso nella notte tra venerdì e sabato nel centro storico e nella periferia partenopea, infischiandosene del silenzio elettorale.
Come spiega il sito Linkiesta in un articolo a firma di Ciro Pellegrino, la foto ritrae il San Paolo prima dei mondiali del 1990, quando il Napoli di Maradona e Careca vinceva scudetti e coppa Uefa e lo stadio non era stato ancora modificato dalla costruzione di una copertura che il giornalista, correttamente, definisce “pesante e colabrodo”. Per non dire peggio. Insomma, l’immagine evoca il periodo migliore della storia del calcio napoletano e viene utilizzata per scatenare pulsioni nostalgiche. Il testo, invece, inquieta. L’ex pm – sostengono gli anonimi – sarebbe determinato a sbarrare il San Paolo e a cacciare il grande calcio da Napoli.
I tempi di affissione del manifesto violano la legge. Il suo contenuto viola il buon senso ed è un insulto alla verità. In nessuna parte del programma e in nessuna delle dichiarazioni pubbliche, De Magistris ha affermato l’intenzione di chiudere lo stadio. Al Corriere del Mezzogiorno il candidato sindaco del centrosinistra nei giorni scorsi ha spiegato: “Ne costruiremo uno nuovo in una zona dislocata. Sarà all’altezza del pubblico di Napoli, sarà uno dei più grandi d’Europa, e sarà aperto a diversi sport. Nel frattempo miglioreremo e rafforzeremo il San Paolo”.
Il manifesto forse è il frutto di una reazione nervosa di qualche fan di Lettieri all’inversione a U del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. “Da imprenditore, voterei Lettieri” dichiarò in prossimità del voto del primo turno. Passato il quale, però, prima ha invitato a cena a Roma De Magistris, poi ha attaccato con veemenza Silvio Berlusconi, colpevole di volergli sottrarre Marek “Mare Chiaro” Hamsik per impreziosire il Milan scudettato: “Ho letto che Berlusconi avrebbe dato via libera ai suoi dirigenti per trattare Hamsik. Ma il mio numero ce l’ha: alzi il telefono e mi chiami, se è davvero interessato. E in ogni caso il Napoli è una gioielleria, non un supermercato. Niente prezzi in vetrina. Il fair play finanziario deve valere per tutti, non è che se uno fa il presidente del consiglio può fregarsene”. Già. Erano i giorni in cui Lettieri, che in caso di vittoria ha riservato un posto in giunta a Fabio Cannavaro, aveva assicurato che sul palco del Plebiscito con Gigi D’Alessio sarebbero saliti alcuni giocatori del Napoli. Invece non si è visto nessuno. Anche questo è un segnale.