Prima di essere coinvolta nello scandalo del bunga bunga, Nicole Minetti era salita alla ribalta nel febbraio 2010, quando il suo nome era stato inserito nel listino bloccato che il governatore Roberto Formigoni portava alle elezioni amministrative. I giornali l’avevano presentata come ex show girl e igienista dentale dipendente del San Raffaele. Proprio l’ospedale in cui il premier era stato ricoverato dopo essere stato colpito il 13 dicembre 2009 dalla statuetta del Duomo. Da lì le prime ipotesi che davano la Minetti come igienista dentale di Berlusconi. “E’ inverosimile che una ragazza laureata da appena tre mesi operasse su Silvio Berlusconi”, dice il consigliere regionale a GQ.
Nell’intervista la Minetti sottolinea di aver conosciuto Berlusconi nella prima metà del 2009, dopo una prima stretta di mano durante una fiera in uno stand di Publisport nel quale lei faceva la hostess, mentre Berlusconi era nel reparto di dermatologia dell’ospedale milanese e non dopo l’aggressione da parte di Tartaglia. “È una bugia – dice – non so chi l’abbia raccontata. Così come il fatto che io ero la sua igienista dentale”.
Dall’intervista emerge anche il curriculum scolastico della Minetti, non sempre eccellente. Quella che Berlusconi ha definito “una persona intelligente, preparata, seria, laureata con il massimo dei voti” ha avuto infatti qualche inciampo nella sua carriera scolastica. Come la bocciatura alla maturità classica, conseguita l’anno successivo con l’esame da privatista.
Al centro dell’intervista a GQ anche la predilezione di Nicole Minetti per il premier. Una predilezione con radici profonde. Spiega infatti: “Nella mia famiglia regna il mito di Berlusconi: nel momento in cui me lo sono trovato così vicino, mi sono proposta, come giovane laureanda che aveva voglia di imparare a fare politica”, dice parlando dell’inserimento nel listino bloccato di Formigoni.
E il rapporto molto intimo con il premier, l’igienista dentale lo definisce “una relazione affettiva, il che significa nutrire dei sentimenti nei confronti di una persona”. Parole più sfumate di quelle pronunciate davanti ai pm del caso Ruby: “Ho avuto una relazione col presidente del Consiglio e quindi ho avuto anche rapporti sessuali”, aveva detto il 30 gennaio scorso la Minetti. Che ora, nell’intervista a GQ, aggiunge: “Quello che c’è stato (o non c’è stato) è quello che doveva accadere (o non accadere) in quel momento”.