Il fascicolo non andrà al tribunale dei ministri perché Berlusconi è indagato come leader del Pdl e non come presidente del Consiglio. Stando all’esposto, infatti, i Radicali avevano rilevato come “gli interventi di Berlusconi nei Tg fossero, per temi trattati, scenografia con tanto di simbolo elettorale alle spalle e montaggio del registrato, dei veri e propri spot elettorali assolutamente vietati nei notiziari”. Per questo i Radicali avevano sollecitato anche “il sequestro di videocassette o dei file originali dei messaggi trasmessi dai notiziari, compresi eventuali appunti che ne hanno accompagnato il recapito”, nonché il sequestro degli “ordini di servizio dei giornalisti che hanno effettuato pseudo-interviste, oltre agli appunti e ai fogli di lavoro delle riunioni di redazione dei telegiornali”. Sul punto, però, la procura di Roma ha espresso parere negativo ritenendo che “il reato di abuso d’ufficio non appare sussistere in tutti i suoi elementi”. Sarà invece la procura di Milano, dove i Radicali hanno presentato analoga denuncia, a prendere in esame eventuali ipotesi di reato a carico dei direttori di Tg4, Tg5 e Studio Aperto.