Ad aprile diminuiscono sia il tasso di disoccupazione che quello di occupazione: conseguenza di una minore partecipazione al lavoro in Italia. Il tasso di disoccupazione, dagli 8,3 punti percentuali di marzo, nello scorso mese ha registrato una percentuale pari all’8,1: la più bassa dall’agosto 2009. Lo rileva l’Istat, basandosi su dati destagionalizzati e stime provvisorie. Su base annua, aggiunge l’istituto, si regista ancora un calo dello 0,6 per cento. Una diminuzione che riguarda anche la disoccupazione giovanile, riferita ai ragazzi tra i 15 e i 24 anni, che ad aprile è calata di 0,1 punti percentuali, attestandosi al 28,5 per cento nel mese scorso e registrando un meno 0,2 punti su base annua.
Sempre ad aprile, però, l’Istat rileva un calo di 71mila occupati rispetto a marzo. Una stima che in percentuale si traduce in un tasso del 56,9 per cento, 0,2 punti percentuali in meno su base mensile e annua. La diminuzione, specifica l’istituto, arriva dopo il “forte aumento del mese precedente”. A confronto con l’aprile del 2010, l’occupazione resta “sostanzialmente stazionaria”: registrando nell’anno in corso rispetto allo stesso mese del precendente un meno 0,1 per cento, pari a 30mila unità.
Cresce così il numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni: coloro che non hanno un lavoro né lo cercano, o non sono disponibili a iniziarlo da subito. In Italia si tratta al momento di 15,114 milioni di persone. In aprile l’aumento registrato è dell’1 per cento – pari a 152mila unità – rispetto a marzo. Il tasso di inattività sale così al 38,1 per cento, 0,6 punti percentuali in più rispetto allo stesso mese del 2010. Su base annua, la crescita degli inattivi è pari a 302mila unità, cioè il 2 per cento in più.
I dati Istat diffusi oggi riguardano anche l’inflazione. Che per il 2011 è prevista al 2,3 per cento, nell’ipotesi che per il resto dell’anno mantenga lo stesso livello di maggio. Nel mese che si chiude oggi, considerando il settore dei beni, i prezzi degli alimentari aumentano rispetto ad aprile dello 0,7 per cento. L’istituto sottolinea soprattutto una forte accelerazione del tasso annuo, che aumenta di 0,7 punti percentuali rispetto al mese scorso: il livello più alto dal maggio del 2009. Tra i prezzi che in questi mesi sono stati in costante aumento, una novità si registra nel settore dei carburanti che, tra oscillazioni, iniziano a mostrare anche una lieve diminuzione. A maggio, il prezzo del gasolio per i mezzi di trasporto è salito del 15,2 per cento: un rallentamento rispetto alla crescita del 18,89 ad aprile.
Guardando alla spesa, i maggiori incrementi congiunturali dei prezzi riguardano i settori dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche (più 0,7 per cento) e i servizi ricettivi e di ristorazione (più 0,5 per cento), in vista dell’estate. Un aumento consistente è quello del prezzo del caffè, che a maggio sale del 2 per cento su base mensile e del 9,7 su base annua. In calo risultano invece i prezzi dei servizi sanitari e delle spese per la salute, i trasporti e la cultura.