Cronaca

Bergamo, in 200 assaltano magazzino Aiazzone<br/>Furto di massa per creditori ed ex dipendenti

Ognuno con i suoi motivi, tutti arrabbiati con la ditta fallita. Lavoratori in attesa da mesi degli stipendi arretrati. Clienti che avevano già pagato la merce, mai ricevuta. Creditori dell'azienda. Una folla ha razziato ieri il deposito bergamasco, prendendo dalle cucine al pavimento. Identificati dai carabinieri

L'intervento dei Carabinieri dopo l'assalto al deposito Aiazzone di Pognano

C’è chi aspettava da mesi che la ditta fallita gli corrispondesse gli stipendi arretrati. Chi aveva già pagato la merce, ma non se l’era mai vista recapitata. Chi aveva crediti nei confronti dell’azienda. Aiazzone è fallita, non tiene fede agli impegni, e loro hanno pensato di fare da soli. Un furto di massa, secondo i carabinieri, una banda di Ronin Hood per sé stessi, secondo le 200 persone che ieri in serata hanno assaltato il magazzino di Pognano, nella bassa bergamasca, del mobilificio fallito. Razziando di tutto: dai mobili alle mattonelle del pavimento. Adesso potrebbero dover rispondere di furto aggravato, violazione di proprietà e danneggiamento.

Nel deposito si consumavano da mesi furti occasionali. E diverse erano state le minacce dei clienti di prendere da sé la merce già pagata, oppure quelle dei dipendenti, in attesa degli stipendi passati, di saldare il conto in mobili. Ieri devono essersi accordati, perché una folla – per lo più famiglie di migranti, ma anche qualche decina di bergamaschi – è arrivata al magazzino attrezzata per la razzia. Il cortile del deposito era affollato di auto, camion e furgoni. Addirittura qualche tir, con i loghi delle ditte di trasporti nascoste da teli. In circa 200 hanno scardinato i cancelli, sono entrati e hanno arraffato di tutto: dalle cucine ai divani, dai letti agli accessori per la casa. Compresi pezzi di pavimento e di impianto elettrico.

Ma la folla deve avere insospettito qualcuno nelle vicinanze che, pensando all’organizzazione di un rave party nel capannone abbandonato da mesi, ha avvertito i carabinieri. Gli agenti, una volta capito che l’unica festa la si stava facendo ad Aiazzone, hanno impiegato circa un’ora e mezza per identificare tutti i responsabili. Spetta adesso al curatore fallimentare decidere se denunciarli per furto aggravato, violazione di proprietà e danneggiamento. Parte della merce è stata recuperata, ma gli agenti stanno indagando per capire da chi e in che modo sia stato organizzato il furto di massa.