Il Cavaliere, dopo aver organizzato in occasione delle amministrative un referendum su di sé, pur avendolo perso si guarda bene dal togliere il disturbo.
Mentre sale la protesta dei suoi stessi elettori, mentre la Lega affila le armi in vista del prossimo raduno annuale a Pontida, mentre incombono i referendum, nucleare compreso, mentre infuria la lotta nel partito, Berlusconi scherza sul proprio funerale.
Un morto che cammina
Ha chiesto un referendum su di sé,
l’ha perso e se n’è già dimenticato:
“Fu colpa di qualcun dei miei lacché
che i candidati ha mal selezionato
e di Giulio Tremonti, l’avaraccio
che mi ha impedito di ridur le tasse.
Ora ghe pensi mì: un prodigio faccio
e riconquisto subito le masse…”
Ignora il web l’ignobile macchietta:
“Va’ a dar le dimission, brutto maiale!”
“Va’ a farti processar, la cella aspetta!”
“Va’ in Russia o ad Hammamet, come il sodale!”
“Vogliam facce pulite, gente onesta!”
“Basta con vizi, gnocche e malgoverno!”
Non sono i rossi a fare la protesta,
sono i suoi fan a scatenar l’inferno.
Un set di referendum si avvicina,
sul nuclear la Cassazion lo sfida
mentre Bossi e la sua sporca dozzina
preparano sfracelli per Pontida.
Chiedono i servi una rivoluzione,
vogliono un direttorio, le primarie,
chiedon congresso, partecipazione,
cadreghe, successioni ereditarie.
Nel vedere la ribellion che sale,
fa lo scherzoso l’uom dai mille ingegni:
“Volevo organizzarmi il funerale,
ma lo rimando per i troppi impegni”.
Il povero meschino non si è accorto
che ha davvero bisogno di un becchino:
blatera, ringhia, insulta, ma è già morto
o in fase terminale col sondino.