Solo due giorni per ufficializzare la squadra e poche certezze nel taschino. Altro che limature. Nel toto-assessori che da giorni impegna il neosindaco Giuliano Pisapia si usa ancora il lapis perché i giochi sono ancora tutti aperti. Il nome del vicesindaco è stato scritto e cancellato più volte e la girandola di candidati ha ripreso a girare a vuoto dopo il forfait di Marilena Adamo. Che tutto sia in alto mare lo dimostra il caso Tabacci. Rumors sempre più insistenti accreditano l’ingresso in giunta del terzopolista e deputato dell’Api, ex presidente della Lombardia e della commissione Attività produttive della Camera. Bruno Tabacci, dicono le indiscrezioni, sarebbe in lizza per gestire uno degli assessorati economici. Pisapia non conferma, e Tabacci, interpellato da ilFatto.it non vuole commentare ma con una battuta conferma di essere “un uomo dei conti”. Niente di meglio per alimentare dietrologie di ogni tipo. Le prime accusano ferocemente Tabacci di voler salire a tutti i costi sul carro del vincitore, sgambettando il progetto del Terzo Polo, la sua professata neutralità e quella vocazione da forza di opposizione propagandata con poca convinzione dagli stessi leader Casini, Fini e Rutelli. Per gli amanti degli scenari futuribili il tandem Pisapia-Tabacci sarebbe il tentativo di sperimentare su base locale quella convergenza tra centristi e progressisti che dovrebbe dare la spallata a Berlusconi. Così, c’è chi leva scudi e nega. E chi invece insiste e afferma.
La squadra ancora per aria. Meglio allora basarsi su quel poco che inizia ad avere un qualche grado di certezza. E’ dato per certo l’ingresso di Stefano Boeri, il candidato Pd sconfitto da Pisapia alle primarie del centrosinistra e poi protagonista di una campagna per la sua elezione a sindaco “pancia a terra”. Improbabile però l’assegnazione dell’Urbanistica: pur essendo la materia professionale di Boeri, quella poltrona farebbe subito sollevare dubbi su un eventuale conflitto d’interessi. Meglio allora la Cultura o Infrastrutture e Trasporti. In ogni caso l’impegno personale e le 13mila preferenze ottenute nelle urne da capolista Pd saranno premiate.
Altra certezza resta quella del vicesindaco donna, ma il nome ancora non c’è. Si è sfilata da sola la candidata più accreditata, fosse solo per gli anni spesi all’opposizione. «Ho detto chiaramente – spiega la senatrice Marilena Adamo – che sarò al fianco della giunta per dare una mano, consigliare e supportare, ma penso che sia necessario dare un segno di rinnovamento e lasciare spazio allo straordinario popolo dei giovani che tanto si è speso in questa campagna». Con il rifiuto dell’Adamo, tramonta anche la rosa delle parlamentari date come favorite: Barbara Pollastrini e Patrizia Toia. A questo punto si stringe la rosa di nomi da spendere per la poltrona di vicesindaco. Salgono le azioni di Maria Grazia Guida, direttrice della Casa della Carità e presidente del Ceas, a dispetto di chi vorrebbe pesare i voti (per lei solo 967) e resta come alternativa un nome da individuare nel «Gruppo dei 51» di Bassetti, Artali e Vitale. In cima all’elenco, quello della senatrice Mariapia Garavaglia, già ministro della Sanità e presidente della Croce rossa italiana. Rimbalza da Strasburgo la disponibilità a entrare in giunta della genovese Francesca Balzani, europarlamentare del Pd classe 1966, avvocato, relatrice generale sul Bilancio europeo 2012. Una figura perfetta per vigilare sulle procedure dell’edilizia privata e sui permessi.
Al regista dell’operazione dei 51, il socialista doc e ed ex direttore della presidenza del Consiglio Stefano Rolando, dovrebbe arrivare la proposta di un posto di rilievo nel management mentre per Davide Corritore, spin doctor di Pisapia, si spalancano le porte dell’ufficio del city manager dove potrà mettere a frutto la sua esperienza in campo finanziario. Resta fuori dall’ufficio di Gabinetto del neosindaco Maurizio Baruffi che con ogni probabilità manterrà l’incarico di portavoce del sindaco.
I ruoli di garanzia: torna Palmeri, spunta Calise. Restano da individuare molte figure chiave che stanno fuori dal perimetro della giunta. In bilico la presidenza del Consiglio comunale con Manfredi Palmeri ancora in pole position. Anche per lui questa settimana sarà decisiva mentre il candidato terzo polista non nasconde la sorpresa per i rumors che indicano un ingresso in giunta di Tabacci. Come dire, senza un accordo politico, sarebbe un tradimento. Un colpo di scena poi nel Movimento Cinque Stelle. Mattia Calise ha fatto sapere che all’ordine del giorno della prossima assemblea del Movimento ci sarà la richiesta di formalizzare una candidatura alla vicepresidenza del Consiglio. Ma presto corregge il tiro: “Noi non vogliamo poltrone – dice Calise – non ci interessa far parte della maggioranza in nessuna delle sue espressioni. Non siamo un partito e contestiamo ogni partito nella forma e nella sostanza”. Niente poltrona, ma un seggiolino forse sì. Da vicepresidente. “E’ un ruolo di garanzia tradizionalmente spettante alle minoranze, non c’è quel rischio di collusione con altri partiti che si spartiscono posizioni di potere”. Ma la campagna elettorale è finita e oggi quel “grillo” da sistemare rischia di diventare tarlo. Sono evidenti, infatti, alcune corrispondenze tra i programmi della nuova maggioranza e del Movimento 5 Stelle. Tre le possibili convergenze: il referendum deliberativo senza quorum, lo stop al piano parcheggi e la ridefinizione di Ecopass.