Non solo svolta elettorale. Milano scommette anche sull’inversione di rotta dei suoi ragazzi. Il capoluogo lombardo in preda a un’inedita primavera politica, è infatti tra i pionieri di un innovativo progetto per il recupero di minori a rischio con uno sport solitamente riservato alle cronache mondane: la barca a vela.
Si tratta di Invertiamo la rotta, un percorso triennale che la Onlus Matti per la Vela di Genova ha elaborato insieme ad alcuni enti che a vario titolo hanno in carico adolescenti ritenuti a rischio per disagi ambientali, sociali o familiari. Una categoria molto rappresentata a Milano e in Lombardia, dove il tasso di abbandono delle scuole superiori è dell’1,3%, i Sert locali trattano circa un sesto degli adolescenti italiani con problemi di tossicodipendenza e che detiene il primato delle denunce di minori in Procura. Milano e la Regione potrebbero essere dunque un primo vero laboratorio sperimentale per un Paese in cui il tasso di abbandono scolastico primario e secondario è pari al 20% (contro il 14% dell’Unione europea) con 40mila minori denunciati ogni anno in Procura – a scanso di equivoci e luoghi comuni sull’immigrazione il 70% è italiano – e 20mila segnalati ai Servizi sociali.
Ma in che cosa consiste concretamente il progetto di Matti per la Vela? L’associazione, che da oltre un quinquennio lavora nella rete di Unione vela solidale per mettere la vela al servizio dei più deboli, punta su un semplice concetto: una barca naviga solo se si crea un clima che sviluppi le potenzialità individuali all’autoresponsabilizzazione, all’indipendenza e alla cooperazione. Basi indispensabili anche alla vita sociale. Non una semplice gita al mare, dunque, ma uno strumento di formazione a supporto degli enti che hanno in carico i minori. Per i ragazzi, veri protagonisti del progetto, l’esperienza in mare si trasforma in un’occasione di inclusione sociale ed è uno stimolo in più verso la scuola o il mondo del lavoro.
Durante i primi due anni, infatti, il lavoro è focalizzato sul singolo e sul rafforzamento del gruppo. Ma al terzo anno il percorso di formazione si incentra su laboratori e stage per scoprire i mestieri del mare: artigiani, sportivi, antropologi, metereologi, skipper, istruttori di vela e navigatori professionisti. Figure professionali che potrebbero rappresentare il futuro dei giovani che partecipano al progetto. Si capisce quindi il motivo per cui Invertiamo la rotta, oltre ad aver suscitato l’interesse della facoltà di Psicologia di Roma La Sapienza, abbia subito raccolto le adesioni da parte della Cooperativa sociale Comin che a Milano conta quasi 2mila utenti e dei Servizi sociali di un Comune naturalmente vocato al mare come quello di Livorno.
I due enti hanno selezionato i primi 12 partecipanti, ma la richiesta è decisamente più elevata. Così per poter far fronte alle numerose richieste ricevute, Matti per la Vela ha lanciato una campagna di raccolta fondi via sms solidale in atto dal 6 al 24 giugno. Ad affiancarla l’attrice comica di Zelig Teresa Mannino e la campionessa olimpica di windsurf Alessandra Sensini, che sulle principali emittenti radio-televisive locali e nazionali, stanno invitando a contribuire al progetto donando 2 euro con un sms o una chiamata dal fisso al 45502. Tutte le donazioni, garantiscono dall’associazione, saranno per contratto interamente devolute a Invertiamo la rotta che fino ad oggi è stato interamente finanziato da Matti per la Vela e da sostenitori come la Fondazione De Agostini che hanno scommesso su “una pazzia che integra sul serio”.
di Maria Laura Parodi