Dopo lunga e penosa riflessione Berlusconi ha deciso di mettere il suo faccione nella battaglia per boicottare i referendum, abbandonando la fragile linea del: “Tanto sono inutili, tanto non contano, non avranno riflessi sul governo…”
Così ha pensato bene di impegnare il governo e l’avvocatura dello Stato nella presentazione di un esposto alla Corte Costituzionale nella speranza che la Corte faccia saltare i quesiti referendari sul nucleare. Qualunque cosa la Corte dovesse mai decidere, a questo punto i cittadini si troveranno automaticamente nelle condizioni di esprimere un voto sia sui referendun sia su Berlusconi medesimo che sta usando tutti i trucchi possibili, politici e mediatici, pur di affossare la consultazione.
Perchè questo cambio di passo? Perchè, dopo la batosta elettorale, il presidente si è reso conto che i referendum potrebbero raggiungere il quorum, compreso quello sul legittimo impedimento, che è la sua vera ossessione. A questo punto sta gocando tutte le carte sulla ruota della Corte Costituzionale e su quella dell’assenteismo, sia quello tradizionale sia quello che potrebbe essere incentivato dal regime del silenzio, che tanta parte del polo Raiset ha decretato sul prossimo appuntamento elettorale.
Eppure questo Berlusconi furioso potrebbe non farcela, non solo perchè una parte del paese andrà comunque a votare, ma anche perchè questa decisione di mettere il suo faccione sopra la scheda dei referendum potrebbe rivelarsi letale, anche e soprattutto per lui. La batosta elettorale ha lasciato tracce profonde, irreversibili, ha messo in moto forze, sentimenti e risentimenti che sembravano ormai sopiti. Il principio d’ordine e di obbedienza si è ormai incrinato. Proprio in queste ore il sindaco leghista di Varese, Gaetano Fontana, un fedelissimo di Maroni, ha fatto sapere che voterà comunque Sì ai quesiti sull’acqua. Lo stesso farà il presidente della Regione Veneto Zaia, il quale voterà Sì anche ai referendum sul nucleare. Come lui faranno centinaia e centinia di leghisti del Veneto e della Lombardia.
Qualunque cosa deciderà la Corte Costituzionale si è ormai messo in moto un processo profondo, molecolare, irreversibile e forse Berlusconi, con le sue decisioni di queste ore, sta contribuendo in modo forte a stimolare la partecipazione al voto. Lui non lo sa, ma in questo momento l’unico vero e riconosciuto capo supremo degli antiberlusconiani è Lui medesimo…