È stato licenziato Gianluca Garetti. Il dipendente della Coopertone, che rilasciava permessi per parcheggiare in centro per conto di Atc in cambio di soldi, e avrebbe inserito gran parte delle dieci targhe auto associate al permesso della disabile Marilena Molinari, la tuttofare del Bologna Fc. Dopo essere stato indagato in entrambi i filoni relativi ai permessi per entrare e parcheggiare in centro e che vedono coinvolti anche giocatori del Bologna calcio, la Coopertone, ditta nella quale lavorava, ha deciso di chiudere il rapporto di lavoro.
La Coopertone “fa presente di essere assolutamente estranea a qualsivoglia fatto illecito relativo all’indagine in corso afferente permessi non regolari per portatori di handicap”, scaricando tutte le responsabilità sull’ormai ex dipendente. Garetti è indagato per corruzione, falso in certificazione e truffa ai danni del Comune di Bologna per il filone relativo ai permessi per disabili. Mentre è accusato di falsa certificazione da parte di pubblico ufficiale nel secondo, quello sui permessi T7, dove per ora è l’unico indagato; permessi che consentono di lasciare la propria vettura in aree contrassegnate dalle righe blu (parcheggio a pagamento) senza pagare la sosta e vengono concessi per un periodo di 90 giorni (rinnovabili) in attesa della residenza temporanea o definitiva.
“La cooperativa – continua la nota -, che evidentemente si ritiene parte lesa, ha proceduto immediatamente e precauzionalmente al licenziamento del dipendente che appariva coinvolto, salvo l’accertamento effettivo della responsabilità nell’indagine”. E aggiunge: “chiunque sia in possesso di notizie sui fatti specifici ha l’obbligo di riferirlo all’autorità giudiziaria procedente alla quale la cooperativa presta la più ampia collaborazione; altra cosa, e non tollerabile, è la diffusione di un generico discredito a carico di Coopertone”.
Secondo l’accusa, portata avanti dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, sarebbe stato Garetti ad inserire gran parte delle 10 targhe auto associate al permesso per invalidi di Marilena Molinari, anche lei indagata assieme al capitano Marco Di Vaio per aver dichiarato il falso nell’annullamento di una quarantina di multe.
Intanto ieri è spuntato un nuovo nome nell’inchiesta sui pass per invalidi. Un altro giocatore avrebbe infatti goduto di questo “beneficio”: si tratta del centrocampista Diego Perez, al suo primo anno in città. Dalle indagini si è inoltre scoperto che il pass a cui Perez ed altri calciatori sarebbero associati è del tutto falso.
La procura sapeva da tempo che la mamma della tuttofare del Bologna calcio era titolare di un permesso H, proprio come la figlia. Entrambe sarebbero infatti realmente invalide. A ciascuno dei permessi sarebbero associate dieci targhe, il massimo consentito.
Ma il pass per invalidi della madre della Molinari è falso. Non c’è alcuna traccia, infatti, del numero che contrassegna il permesso nel faldone che dovrebbe contenere il fascicolo. Né si trova negli archivi della Asl, che avrebbe dovuto fare la visita medica, alcun elemento sull’esistenza di quel pass.
La 68enne nel 2007 aveva avuto un incidente con postumi permanenti. Inizialmente il rilascio del permesso H sembrava giustificato dall’effettiva invalidità. Ma ora non si trova alcuna pratica di rilascio. Nonostante ciò, al pass sono legate dieci targhe, il massimo consentito, la maggior parte delle quali associate da Garetti, che verrà sentito in Procura la prossima settimana, così come la Molinari. Tra le targhe spuntano anche le auto di alcuni calciatori del Bologna: Mudingayi, Viviano, Portanova. Oltre a loro altre due targhe sono associate alla moglie di Perez, un volto nuovo in quest’inchiesta.
Un’altra novità riguarda poi il filone sui permessi T7. Come avevamo già raccontato in un caso in particolare il permesso era stato rinnovato per ben sette volte, senza la necessaria pratica di residenza. Ciascuno vale tre mesi, quindi è quasi di due anni il tempo durante il quale un giocatore ha potuto godere di questo “benefit”.
Ed ora anche sul capitano rossoblu, Marco Di Vaio, alcuni accertamenti hanno riscontrato il rinnovo per 10 volte del permesso T7 sulla macchina della moglie. Quattro regolari, cioè con annessa pratica di residenza, mentre gli altri sei non sembrano essere leciti.
L’inchiesta sull’uso improprio dei pass per disabili è partita dopo che era stata fermata una donna che aveva un tagliando che poi si scoprì che aveva comprato per 250 euro da Gianluca Garetti, ex dipendente della cooperativa che ha in appalto la procedura di rilascio per conto di Atc, l’azienda di trasporto pubblico. E come lei anche un’altra persona aveva fatto quell’acquisto. Per questo sono indagati, oltre a Di Vaio e Molinari, quattro persone: i due automobilisti “pizzicati” con i falsi pass, il dipendente della cooperativa che li ha venduti e una dipendente di Atc che potendo accedere al sistema dei pass si era intestata alcuni permessi temporanei per accedere in centro. I permessi auto per handicap a Bologna sono 9.000 e ad ognuno possono essere associate fino a 10 targhe.