Il centrocampista del Sassuolo Daniele Quadrini

“La Figc avrebbe potuto occuparsene prima ancora della Procura”. La vicenda ‘calcioscommesse’ si arricchisce ogni giorno di un nuovo capitolo. Occupato in gran parte dalle polemiche. “Già nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Cremona c’è un passaggio che scagiona da ogni sospetto Quadrini”. Così parla Massimo Ciardullo, legale del centrocampista del Sassuolo sentito oggi in Procura a Roma a proposito dell’inchiesta riguardo alle presunte scommesse taroccate su partite di calcio di serie A, B e Lega pro. “Quanto alla denuncia alla Federazione, spiega l’esistenza di una banda dedita alle scommesse – prosegue l’avvocato che l’ha presentata -. Ritengo che la Federazione avrebbe potuto intervenire subito, prima che questo scandalo fosse scoperchiato dalla magistratura ordinaria”. Interrogato anche Ismail Mehemeti, lo scommettitore coinvolto nell’inchiesta che ha chiarito oggi davanti al gip il rapporto indipendente tra calcio e politica nei suoi contatti.

Daniele Quadrini, 30 anni, è stato sentito questa mattina dalla Procura di Roma per circa un’ora come persona informata sui fatti. Al centro degli accertamenti la partita Siena-Sassuolo del 27 marzo scorso. Un incontro “assolutamente regolare – spiega Quadrini -. Io non ho avuto contatti anomali con nessuno, né prima e né dopo questa gara”. “Tirarmi in mezzo a questa storia – ha lamentato il calciatore – mi ha procurato un danno gravissimo, perché sono in scadenza di contratto e la mia società sta aspettando che si chiarisca la vicenda”.

Il giocatore ha anzi raccontato di essere stato vittima di un tentativo di estorsione, vicenda denunciata sia alle autorità che alla Federazione. “Il 29 aprile scorso – spiega l’avvocato Ciardullo – Quadrini è stato raggiunto da una telefonata da parte di un tal Massimo di Pescara che gli intimava la restituzione di 36mila euro per il debito legato ad una scommessa effettuata”. Il giocatore però, sottolinea il legale, non ha mai fatto nessuna scommessa e così ha cercato di spiegarlo al suo interlocutore. “Ti ha messo nei guai Paoloni” – il portiere del Benevento poi arrestato a Cremona – avrebbe risposto il Massimo della telefonata, identificato in Erodiani, uno degli indagati dell’inchiesta. Quadrini non nega di conoscere il collega. Anzi racconta di conoscerlo da 8 anni: “Abbiamo militato insieme nel Teramo calcio e d’estate abbiamo la casa nella stessa località di vacanza in Sardegna”. Dopo diverse telefonate ed sms di minaccia come quella riferita dal suo legale, il giocatore ricorda di aver chiamato Paoloni. “In lacrime, mi chiese scusa – racconta il centrocampista -, mi spiegò che era disperato e che mi aveva messo in mezzo”.

Sempre oggi è stato ascoltato anche Ismail Mehemeti che, secondo i suoi legali, “fa politica in Albania ad alto livello”, al punto che “doveva prendere incarichi governativi, poi è successo quello che è successo”. E sarebbe proprio questa sua attività a spiegare i contatti con diversi politici italiani, tra cui il ministro degli Esteri Franco Frattini. Che ha però smentito di conoscerlo. “Effettivamente molte telefonate sono da ricondurre alla sua attivita politica”, ha detto l’avvocato Luca Donelli, così come “i suoi viaggi in Albania”, al centro del suo collegamento con l’inchiesta. I suoi rapporti con esponenti romani sarebbero quindi mirati a favorire il riconoscimento della comunità albanese in Italia, come “la validità delle patenti e dei diplomi albanesi”. Con Frattini, nello specifico, non ci sarebbe mai stato un incontro diretto ma, secondo i legali, di sicuro “un contatto, forse solo telefonico”. Avvenuto attraverso un altro uomo politico.

Durante uno dei viaggi di Mehemeti in Albania, l’uomo avrebbe ricevuto una telefonata dall’odontoiatra-scommettitore Marco Pirani, adesso indagato. I due si sarebbero conosciuti attraverso il dirigente del Ravenna Giorgio Buffoni. Nella telefonata il medico gli avrebbe suggerito, scrivono i giudici, “quattro partite ‘sicure’ su cui scommettere, di cui una di Bundesliga (le altre dovrebbero essere di Lega Pro)”. Di queste, sempre secondo il legale, Mehemeti avrebbe puntato su una sola, per di più perdendo. Per questo il rappresentante albanese non avrebbe più seguito i suggerimenti di Pirani. “E’ un piccolo scommettitore”, conferma Donelli, riferendo di puntate da poche centinaia di euro.

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