Prima di diventare sindaco, l'ex pm di Why Not era solidale con i movimenti e i centri sociali contrari alla riapertura dello sversatoio di Chiaiano. Così solidale da candidare uno di loro. Ora la luna di miele è finita a causa della nomina ad "assessore alla legalità" di Giuseppe Narducci, magistrato che ha indagato sulle manifestazioni: "Ci definiva camorristi, come farà ora?"
Una grana prima o poi doveva scoppiare. Ed eccola, la prima gatta da pelare per Luigi de Magistris. Odora dei rifiuti della discarica di Chiaiano, che i movimenti e i centri sociali del quartiere hanno osteggiato in tutti i modi, da soli o quasi, con la solidarietà di pochissimi esponenti del mondo politico. Tra cui, per l’appunto, Luigi de Magistris. Che in tempi non sospetti, da europarlamentare, si schierò apertamente al loro fianco. Ed è anche per questo che i movimenti antidiscarica di Chiaiano hanno sostenuto de Magistris con entusiasmo in campagna elettorale, fino a candidare uno di loro, Pietro Rinaldi, nella civica ‘Napoli è tua’, la lista ‘arancione’ formata dall’ex pm di Why Not. Rinaldi è stato eletto, ma l’idillio tra i movimenti e de Magistris è a rischio.
Gli esponenti dei centri sociali criticano duramente l’imminente nomina di Giuseppe Narducci alla guida dell’assessorato alla Legalità, che il sindaco di Napoli ha di fatto confermato. Narducci è famoso per essere il pm di Calciopoli e del processo per camorra al coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino. In pochi però sanno che Narducci è anche il magistrato che ha indagato sulle manifestazioni contro lo sversatoio di Chiaiano e sulle presunte connivenze tra ambienti della protesta e la criminalità organizzata. Inchiesta che la nota inviata dal centro sociale Insurgenzia ricorda con toni polemici. “Una scelta (quella di Narducci assessore, ndr) che ci lascia davvero interdetti, avendo sostenuto l’elezione del nuovo sindaco di Napoli convinti che ogni deriva giustizialista fosse stata messa da parte alla luce di un progetto politico nuovo ed alternativo” si legge nella nota diramata dalla “Rete dei comitati in difesa dei beni comuni” e dal Laboratorio Insurgenzia, che definisce l’inchiesta di Narducci su Chiaiano “assurda”.
“Ancora oggi alcuni attivisti, che sono stati protagonisti dello sforzo partecipativo della campagna elettorale di Luigi de Magistris, hanno gli obblighi di firma per i fatti del 23 maggio del 2008 quando la polizia di Maroni caricò pesantemente i manifestanti del presidio antidiscarica che erano semplicemente scesi in strada contro la discarica. Per questa vicenda è in corso un processo. “Premettendo che il giudizio sul nuovo sindaco non si deduce dalla nomina di un assessore ma dalle risposte che saprà dare alla città, riteniamo che la scelta di Narducci sia davvero infelice” commenta il portavoce dei movimenti Antonio Musella. “Del processo non parliamo, di queste cose se ne occupano gli avvocati nelle aule dei tribunali – continua Musella – ma di certo pensiamo che Narducci avrà il suo imbarazzo a dover essere parte di una giunta che pone il dialogo con i movimenti al centro della sua azione per la città”. “Ci definiva camorristi – ricorda – ed ora si troverà, se la scelta dovrebbe essere confermata, ad essere parte di un progetto politico in cui quelli che lui definiva delinquenti saranno capaci di porre le loro istanze al centro dell’azione amministrativa. Francamente non ci aspettavamo una nomina simile, ma l’imbarazzo lo lasciamo tutto al dottor Narducci, a cui ovviamente, riserveremo particolare ostilità dal primo all’ultimo giorno”.
Toni per niente amichevoli. Identici a quelli utilizzati da Pietro Rinaldi nella sua doppia veste di consigliere comunale di maggioranza ed esponente dei centri sociali: “Il sindaco evidentemente ha voluto farci un favore. Narducci andrà in aspettativa e magari il carteggio dei nostri processi passerà ad un altro magistrato” e qui Rinaldi inserisce una definizione irriferibile. Il consigliere infine pone l’accento su una questione ai più sfuggita: “Il sindaco dovrebbe essere della nostra stessa opinione in merito ai procedimenti di Narducci, visto che proprio de Magistris da europarlamentare firmò l’appello di solidarietà agli attivisti colpiti dalla repressione nel marzo del 2010”.