Corrado Guzzanti torna in tv venerdì 10 giugno, alle ore 21.10, su SkyUno con il suo nuovo show “Aniene”. Sul satellite, appunto, perché le antenne “terrestri” e generaliste preferiscono deliziare il loro pubblico con il Saturday Night Live (un inno sfacciato alla filosofia del bunga bunga che peraltro va in onda di mercoledi) o con gli show della coppia Pupo-Emanuele Filiberto.
E allora Guzzanti, che non è certo il tipo che vende l’anima al diavolo pur di apparire in video, si era preso nove anni di riposo catodico, spuntando qua e là solo nei programmi dell’amica Dandini o interpretando un personaggio cult nella serie Boris (sempre di Sky, tanto per cambiare). “Il caso Scafroglia” infatti è del 2002, ultimo ruggito in Rai di uno strano e meraviglioso animale da palcoscenico, timido nei propri panni e scatenato in quelli dei suoi personaggi.
L’attesa è stata lunga, è vero, ma a quanto pare ne è valsa la pena. Chi ha avuto modo di guardare le anticipazioni diffuse su internet è già in fibrillazione e si è rimessa in moto la macchina mai del tutto sopita dei tanti fan di Corrado Guzzanti. Niente format classici della comicità televisiva, promette l’attore, e un nuovo ritmo veloce, imposto dall’immediatezza della Rete, con pillole di satira e un montaggio curatissimo che dovrà tenere insieme i pezzi che godono di vita propria.
Un evento televisivo annunciato, dunque, che andrà a far compagnia a Vieni via con me e a Raiperunanotte nella particolarissima bacheca dei megaeventi in tv (o fuori da quella dei circuiti tradizionali) che hanno fatto arrabbiare non poco politici e dirigenti dei piani alti. Corrado Guzzanti, che non ha mai voluto interpretare il ruolo della vittima della censura e del sistema berlusconiano, avrà senza dubbio raccolto il materiale necessario per confezionare un prodotto comico degno delle sue migliori prove del passato. In fondo stanno ancora tutti lì, i protagonisti della vita politica italiana che già quindici anni fa il comico romano prendeva di mira. Tutti lì con i loro tic, i loro vizi e vizietti, le loro grottesche abitudini.
E forse anche loro saranno seduti in poltrona, venerdì sera. Perché in fondo sono così narcisi e poco consapevoli dei loro difettacci che non capiscono appieno quanto si diverta Guzzanti a prenderli per i fondelli, a mostrare agli italiani il vero volto (pur se estremizzato nel classico esercizio della satira) di una classe dirigente che può permettersi il lusso di tenere 9 anni Guzzanti fuori dalla tv, visto che a far ridere la gente ci riescono benissimo da soli.