Tempi duri per il Cavaliere che deve affrontare ogni giorno nuovi problemi: dalla maggioranza che cade al Senato alle pretese della Lega, dai niet di Tremonti sulla riduzione delle tasse a Micciché che lascia il Pdl, dai referendum in arrivo a una crescita inferiore a quella di una Grecia disastrata. La barca fa acqua da tutte le parti e le dita per tappare i buchi sono solo dieci…
L’uomo dal dito d’oro
La barca del governo è tutta un foro
e pare destinata a naufragare,
ma il Cavaliere, l’uom dal dito d’oro,
con le sue dita i buchi va a tappare.
Col primo tappa il buco del Senato
nel quale si smarrì la maggioranza,
con il secondo tappa il risultato
della Moratti che finì in vacanza.
Col terzo tappa il buco Micciché
che con i suoi saluta il Pdl,
col quarto il buco della Lega che
farà a Pontida grandi marachelle.
Col quinto tappa il flop al nucleare,
col sesto l’acqua non privatizzata,
mentre il settimo dito dovrà usare
per la legalità ripristinata.
L’ottavo serve per calmar le masse
furenti perché Giulio, stile Ue,
non vuole la discesa delle tasse
a gran voce promessa dal premier.
Tappa l’economia il nono dito
poiché men della Grecia noi cresciamo
e il nostro debito, buco infinito,
senza la crescita non lo paghiamo.
Per tappar nove buchi il Cavaliere
ha usato nove dita fino a qui:
per ciò che in un doman potrà accadere
ha ancora un dito sol Ghepensimì.
E’ un dito medio il decimo che resta
con un suggerimento nell’orecchio:
“Quando verrà un agente che la arresta
Cavalier, se lo mostri nello specchio!”