Il ministro dell'economia ai giovani Imprenditori: "Il tempo della prudenza non è finito, i fattori di instabilità che hanno generato la crisi sono tutti ancora in essere". Ma garantisce: "Non tasseremo la prima casa né i risparmi delle famiglie"
“Tutte le cause della crisi – ha detto – sono ancora in essere”. Si può dire, ha proseguito il ministro che ha citato Churchill che “c’è stato un lungo armistizio tra le due guerre. Le masse dei derivati sono come prima, le regole sono state una colossale presa in giro per spiazzare i governi”. Ma il governo italiano ha agito con fermezza: “Credo che il governo ha fatto quello che poteva fare, quello che doveva fare e detto quello che doveva dire. Credo che i fattori di instabilita’ e crisi di 3-4 anni fa siano ancora tutti in essere”. Il titolare di via XX Settembre ha garantito che il governo non ha “intenzione di tassare la prima casa e i risparmi delle famiglie. Questa è una cosa che lasciamo ad altri”, ha detto.
In merito alla riforma fiscale annunciata dal premier, Tremonti ha sottolineato come non si possa fare creando deficit. “Sulla questione fiscale io la vedo così: abbiamo alcuni vincoli, innanzitutto vincoli di bilancio. Non possiamo fare una riforma che crea deficit”. Per la riduzione della pressione fiscale il ministro dell’Economia punta al recupero dell’evasione fiscale. Abbiamo un’enorme base nell’evasione fiscale” che “è un grosso serbatoio”. Ora “si può fare un ragionamento di recupero dell’evasione per una riduzione della pressione fiscale”, ha detto. “Il dividendo recuperato va messo sui giovani e gli anziani”.
Critica la replica dell’Italia dei Valori. “Il ministro del Tesoro ha ammesso che non puo’ effettuare la riforma fiscale perche’ non puo’ dire che vanno colpiti gli evasori fiscali, coloro che fanno il falso in bilancio, che pagano in nero e che speculano sulle spalle degli italiani”. E’ quanto afferma in una nota il responsabile welfare e lavoro dell’Idv, Maurizio Zipponi. “All’assemblea dei giovani industriali – aggiunge l’esponente dipietrista – il dato più eclatante è il contenuto della relazione del direttore generale dove è confermato il fatto che questo governo ha istituzionalizzato il precariato, il vero cancro dei giovani, e che il loro salario d’ingresso nel mondo del lavoro è fermo da dieci anni. I nostri figli, dopo 40 anni di precariato, ammesso di essere coperti dai contributi, avranno una pensione pari al 35%. Questo esecutivo ha creato una mostruosità sociale sulle spalle delle nuove generazioni che impedirà qualsiasi ripresa economica”.