“Non sono un eroe, solo un italiano stanco di vedere il presidente del Consiglio che vilipende costantemente la magistratura per salvarsi dai processi”.
Paolo Vaccari, 47 anni, una vita on the road da camionista e oggi da ambulante per i mercati emiliani, incarna la figura del cittadino che sfida Berlusconi. Da quando si è saputo che la Procura di Modena ha indagato il premier per vilipendio dell’ordine giudiziario accogliendo un suo esposto, il telefono non smette di squillare. “Chiamano amici, conoscenti, giornalisti per sapere se mi aspetto reazioni da parte dei berlusconiani. “Non ho paura – dice Vaccari – ma voglio chiarire che non odio il premier nè sono tesserato a partiti di sinistra che ho smesso di votare da quando non c’è più Enrico Berlinguer. Nelle prossime settimane andrò a seguire il primo congresso di Democrazia atea, che propone di abolire i patti lateranensi e pone al primo punto il rispetto della Costituzione”.
All’inizio di maggio, dopo le ultime invettive televisive di Berlusconi contro i magistrati, Vaccari ha notato su Facebook un gruppo che invitava a presentare esposti alle Procure: ”E ho deciso per la prima volta di agire – spiega il commerciante modenese – non siamo in presenza di uno sfogo momentaneo contro le alte cariche dello Stato, come capitò a Beppe Grillo o a Sabina Guzzanti, ma di una strategia di delegittimazione dell’ordine giudiziario. Chiunque, se avesse ripetuto frasi come toghe cancro da estirpare, sarebbe stato portato subito in questura e quantomeno denunciato. Insieme ad altri cittadini abbiamo cercato di dare la sveglia alle Procure. La differenza è stata che il pm di Modena, come ha spiegato il vostro giornale, ha deciso di non cestinare l’esposto come avvenuto in altre sedi giudiziarie”.