Per la procura di Torino il comico genovese avrebbe violato i sigilli dei giudici durante una protesta contro la Torino-Lione
Con il comico genovese, nel registro degli indagati è finito anche Alberto Perino, leader del movimento che si oppone alla costruzione della super-linea ferroviaria che dovrebbe collegare il capoluogo piemontese a Lione, in Francia. A Perino sono contestati due episodi: aver bloccato, nel dicembre 2010, i carotaggi all’Autoporto di Susa e gli scontri con le forze dell’ordine, nella notte fra il 23 e il 24 maggio scorsi, per impedire i lavori del tunnel della Maddalena di Chiomonte.
Assieme a loro sono stati denunciati anche Loredana Bellone e Giorgio Vair, sindaco e vice sindaco di San Didero, uno dei comuni più attivi nelle proteste contro la Tav, e altri sei militanti ambientalisti e dei centri sociali torinesi. I reati contestati vanno da invasione e danneggiamento di proprietà e terreni altrui, a danneggiamento aggravato, violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale.
“Per ora – aggiungono gli esponenti del movimento 5 Stelle – i magistrati hanno indagato solo alcune delle migliaia di persone che hanno partecipato a queste manifestazioni, scegliendole tra quelle più politicamente in vista, e questo viola il principio di uguaglianza davanti alla legge”.
Anche il portavoce dei No-Tav Perino non ha preso bene la notizia dell’avviso di garanzia. “E’ giustizia ad orologeria”, ha detto sottolineando come i fati contestati siano avvenuti più di un anno fa, ma “casualmente la denuncia viene fuori solo ora, a pochi giorni dall’avvio del cantiere di Venaus. Quasi a insinuare l’esistenza di una saldatura fra liste civiche e antagonismo”.