Emilia Romagna - Cronaca

Cifre da capogiro già a mezzogiorno. E a Parma scoppia un caso

Nella città amministrata dal Pdl e dal sindaco Vignali code di un'ora per ritirare le tessere elettorali: "Lo hanno fatto per scoraggiare le persone". Il Comune: "Richieste mai così alte, eravamo impreparati". Quasi sette punti in più della media nazionale in regione: a Reggio Emilia e Bologna numeri più alti, Rimini e Piacenza fanalini di coda.

L’Emilia Romagna è la regione con la percentuale più alta di votanti alle 12 di oggi, primo dei due giorni per esprimersi sui quattro referendum abrogativi che riguardano acqua (due quesiti), nucleare e legittimo impedimento. Il parziale diffuso al ministero dell’Interno, infatti, la dà al 16,92 per cento, quasi 7 punti sopra la media nazionale, seguita da Valle D’Aosta (16,37), Liguria (15,49), Toscana (14,8) e Trentino Alto Adige (14,24).

Buona l’affluenza anche su base provinciale. Reggio Emilia è la capofila con il 19,31 per cento dei votanti mentre le succedono Bologna (18,38), Forlì Cesena (17,33), Ravenna (17,04) e Ferrara (17,03). La provincia con la percentuale più bassa è Rimini che, alle 12, aveva visto votare il 13,49 per cento degli aventi diritto e, al capo opposto della regione, Piacenza, una città da sempre considerata quasi lombarda, con il 13,34. Inoltre l’ultima città emiliano-romagnola ad aver fornito i dati completi è stata Parma, che solo alle 13 di oggi aveva completato il computo definitivo attestandosi al 15,34 per cento.

E non sono mancate le polemiche. Anche perché scene così non si erano mai viste. Davanti agli uffici comunali del Duc, ieri e oggi, tantissimi cittadini si sono ritrovati in coda per ritirare le tessere elettorali e le carte d’identità, raggiungendo tempi di attesa anche di un’ora. Segno che l’interesse per il referendum è alto o che il servizio per il ritiro della tessera elettorale funziona più a rilento delle scorse elezioni? Gli uffici comunali spiegano che un’affluenza del genere non si era mai vista, raggiungendo 190 richieste di tessere solo nella mattinata di oggi e 183 nella giornata di ieri. Ma i cittadini protestano: tutta questa attesa avrà fatto scoraggiare qualcuno, commentano. Ma il sindaco di Parma, Pietro Vignali, seppur vicino al centro destra, ha dichiarato esplicitamente su un social network di vedere il referendum come un’opportunità e di essere contrario al nucleare.

Tranquille, nel resto della regione,  le operazioni di voto di questa mattina, iniziate alle 8. In alcuni seggi del centro di Bologna il via vai di persone è stato abbastanza costante e il presidente di uno di quelli allestiti in via Montebello si dichiara soddisfatto: “Si sta procedendo bene, su 700 persone più di un centinaio quelle che sono venute stamattina. Ora vediamo come andrà nel pomeriggio”.

Le operazioni di voto oggi proseguiranno fino alle 22 con parziali aggiornati che le fonti del Viminale provvederanno ad aggiornare alle 19 e a chiusura dei seggi. Domani invece si vota dalle 7 alle 15. Per agevolare l’accesso, a Bologna l’amministrazione comunale ha spento le telecamere Sirio che controllano il traffico nel centro storico, mantenendo il divieto alle auto solo nella zona T che vede incrociarsi via Rizzoli e via Ugo Bassi a via Indipendenza. Out ai veicoli anche l’area dell’università.

Antonella Beccaria e Caterina Zanirato