Quando la protesta de Ipazzisietevoi.org è iniziata, più di un mese fa, non avremmo mai creduto a un risultato del genere. Eravamo arrabbiati perchè ci volevano imporre una scelta deleteria prima di tutto per le persone e poi per l’economia del Paese. Avevamo paura di una società che sembrava scoraggiata e rassegnata dopo aver perso numerose battaglie, disinteressata e inebetita da tutte le stupidaggini inutili che fanno vedere in televisione. Credevamo di essere in pochi ad avere ancora la speranza di poter cambiare qualcosa e la volontà di metterci tutto l’impegno e la collaborazione possibili.
Ma dopo il 13 giugno 2011 non possiamo che ricrederci. L’Italia ci ha sorpreso e meravigliato, vorremmo poter abbracciare e ringraziare ognuno dei 27 milioni che hanno votato e che hanno messo una croce sul Sì per migliorare la propria vita e quella delle generazioni future. In quest’ultimo mese, gli italiani hanno giustamente preteso e ottenuto la possibilità di esprimersi sui piani di un governo che pensa esclusivamente al tornaconto personale fregandosene del benessere delle persone. Il 13 giugno abbiamo dimostrato a questa classe politica, noncurante della sovranità popolare, che non si può oscurare un’ingiustizia sociale e ambientale pilotando le televisioni nazionali e cercando di boicottare la democrazia.
Il 13 giugno 2011 abbiamo fatto un passo fondamentale per uscire dalla crisi economica e sociale. Con questo voto popolare, anche l’Italia, come la Germania e la Svizzera, boccia l’energia nucleare, eliminandola definitivamente dai propri piani energetici per il futuro.
Ma la battaglia non è finita, ora che abbiamo fatto sentire forte la nostra voce, con il 55% di presenza alle urne e il 95% dei Sì, dobbiamo pretendere – come dice Greenpeace – che i 60 miliardi di euro che sarebbero stati investiti nella costruzione di nuove centrali nucleari vengano utilizzati nel settore delle energie rinnovabili. In questo modo in pochi anni potremo ottenere il doppio dell’energia elettrica e dieci volte più posti di lavoro, e tutto senza correre alcun rischio.
La nostra lotta contro il nucleare si conclude qui, ma noi non smetteremo mai di combattere per far valere i nostri diritti. Come disse Gandhi: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.