“Diecimila post di insulti, minacce, addirittura pallottole, sul mio profilo Facebook. Molti legati anche alla mia statura fisica”. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, torna dai microfoni di Radio Radio sulle polemiche nate dopo il suo insulto ai precari, apostrofati due giorni fa con un “siete l’Italia peggiore”. “Conosco bene il mercato del lavoro, la pubblica amministrazione, e anche il mondo di questi finti precari. Sorrido anche dell’indignazione della Rete”.

Il nuovo intervento arriva dopo che ieri Brunetta ha pubblicato su Youtube un video in cui faceva una ricostruzione falsa di quanto avvenuto durante il convegno sull’Innovazione di Roma. E dopo due interviste a Radio 24. Ieri a ‘La Zanzara’, quando ha detto: “Rifarei e ridirei tutto”. E oggi in mattinata, quando se l’è presa con Maurizia Spena, la ragazza che cercando di fargli una domanda durante un convegno si era sentita insultare (“Guadagna 1.800 euro al mese da cinque anni. Non mi sembra precaria”, ha detto il ministro a Radio 24). Il nuovo intervento di Brunetta arriva dopo l’intervista rilasciata in mattinata a Radio24 dove se l’è presa con la ragazza Lei guadagna 1.800 euro al mese da cinque anni. Non mi sembra precaria”.

Dai microfoni di Radio Radio il ministro aggiunge che i precari sono “milioni di persone vittime di un sistema che non funziona, di regole che non funzionano, di sindacati balordi, degli errori dei padri”. E, dice rivolgendosi a chi lo intervista, “pensa che io sia così stupido” da attaccare tutti i precari?. “I veri precari sono quelli dei call center che non hanno voce, non sono i figli di papà romani”, insiste, ribadendo quanto detto a Radio 24. “Vanno cambiate le regole dell’occupazione dei padri e bisogna fare tutti un esame di coscienza”, perché “è patologico che si viva per l’eternità da atipici”, conclude Brunetta.

Parole, queste ultime, che non placano le critiche che da ieri piovono sul responsabile della Pubblica amministrazione. Se il segretario della Cgil, Susanna Camusso, parla di ”insopportabili parole dei ministri che scappano davanti alle domande dei precari della pubblica amministrazione”, Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, dice: “Il ministro Brunetta è stato sgradevole, ma siamo stufi di polemiche su polemiche”.

Sulla questione oggi è intervenuto anche Avvenire. ”Chi non sa ascoltare le persone – che non sono certo il Paese ‘peggiore’ – oggi si candida solo a ricevere altre sberle. Metaforiche, s’intende. Ma non per questo meno pesanti”. Il quotidiano della Cei, comentando la reazione di Brunetta, parla di “insulti e fughe sdegnate di fronte a semplici domande” che non sono “giustificabili”. Per il giornale dei vescovi, “ora gli insulti che a sua volta il ministro riceve su internet sono parimenti criticabili”, ma Brunetta dovrebbe “anziché insistere nell’errore, scusarsi e aprirsi al confronto”.

Tante le iniziative di protesta contro il ministro. Online è partita una petizione per chiedere le sue dimissioni, mentre alle 18 il movimento dei precari ‘Il nostro tempo è adesso’ si ritrova in presidio sotto palazzo Vidoni, sede del ministero della Pubblica amministrazione, in corso Vittorio Emanuele II. Lo slogan? “Noi dell’Italia migliore”.

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