Qualcuno li fermi. I fautori dell’Italia democrazia normale non hanno perso tempo dopo le due sconfitte consecutive di Berlusconi, e hanno immediatamente proferito: questa è la dimostrazione che l’Italia non è una telecrazia in mano a Berlusconi, basta con questa storia del conflitto d’interessi. Da ultimo, l’editoriale di Antonio Gibelli sul Corriere della Sera (“I referendum chiudono un’epoca. La prova che in Italia non c’è regime“), ma sono tanti, soprattutto a destra, ad avere approfittato del momento per intonare questa cantilena.
Ma dico, ci hanno preso per scemi? Berlusconi si avvia verso i 75 anni e i segni della vecchiaia gli segnano il volto, nonostante i centimetri di fondotinta che, nel tentativo di nascondere, mettono ancora più in risalto il trascorrere del tempo; è da oltre due anni che siamo bombardati da immagini di donne (più o meno donne; alcune sono vere e proprie ragazzine) che sarebbero state a letto con lui, o forse avrebbero reso solo qualche servizietto, o magari fatto giusto un po’ di compagnia; è dal 1994 che promette di rivoluzionare un paese che invece non è mai stato così immobile come sotto il suo governo; per tenere in piedi la maggioranza ha costretto tutti noi a venire a conoscenza dell’esistenza di soggetti del calibro di Scilipoti e a essere rappresentati nel governo da illustri scienziati come Romano; per non parlare delle varie indagini e processi che un giorno sì e l’altro pure colpiscono lui o membri della sua corte.
Riprendo la mia domanda: ci hanno preso per scemi? Se anche in regimi come quello siriano o yemenita, passando per la Tunisia e l’Egitto (quelle sì, vere dittature), sono riusciti a ribellarsi contro i loro despoti, perché mai noi italiani non ci saremmo più dovuti svegliare dal lungo sonno in cui eravamo sprofondati con Berlusconi al governo? Certo, per un bel po’ le sue promesse hanno funzionato perché trasmesse su 5 canali televisivi su 7, su una serie di giornali, e con diverse aziende che servivano da tifoseria collaterale. Ma poi anche i più rintronati dalla tv e dal Minzopensiero hanno dovuto fare i conti con il proprio portafoglio, magari aperto al bar mentre il vicino di bancone faceva notare che forse qualche responsabilità il presidente ce l’aveva, anche se alla tv non lo dicevano. E magari qualche barzelletta di troppo ha stufato, perché poi c’è da trovare lavoro alla figlia che rimane a casa, mentre le Olgettine sono multi accessoriate e multiremunerate. E poi tutte quelle cavolate sui giudici erano evidenti esagerazioni, che alla peggio non fregavano a nessuno perché intanto in tavola mancava la carne, troppo cara.
Consentitemi allora per l’ultima volta: ci hanno preso per scemi? No, perché il conflitto di interessi ha eroso un’importante caratteristica delle democrazie, che è il controllo dei cittadini, attraverso il prezioso lavoro dei giornalisti, sui propri rappresentanti. Ma non ci ha totalmente fritto il cervello, e gli italiani lo hanno dimostrato molto bene, soprattutto nel voto sui referendum. E speriamo che questa cantilena dell’Italia che non è un regime finisca presto, perché se può nascere una cosa buona da questo periodo berlusconiano è capire che l’arma più potente che abbiamo per difenderci è lo Stato di diritto. Senza, ci troviamo in balia dei più forti che con i loro danari e le loro servitù possono occupare una democrazia e farci i loro comodi. E’ proprio ora il momento d’intervenire su questo, perché dopo sarà sempre troppo tardi, e un Berlusconi bis o un altro Berlusconi non possiamo proprio permettercelo.