Per il Comune di Milano era “un progetto all’avanguardia”. “Una presa in giro”, invece, secondo i cittadini della zona. Sulla carta si trattava della pista ciclo-pedonale che, attraversando otto vie del quartiere Padova-Turro, collegava la pista ciclabile di via Padova a quella del Naviglio Martesana. E adesso, dopo appena due mesi, una striscia di bitume ha cancellato il progetto “innovativo” voluto dalla ex giunta di Letizia Moratti a ridosso della campagna elettorale. Fine della sperimentazione? Forse. Perché il nuovo assessore alla Mobilità scelto dal sindaco Giuliano Pisapia, Pier Maran, è intenzionato a fare un sopralluogo. “Andremo a valutare – spiega – se può essere ripresa con pochi accorgimenti o se è stato un piano del tutto sbagliato”. Al nuovo assessore una mano potrebbero darla proprio gli abitanti del quartiere. “Gli unici soldi che hanno speso sono stati per la vernice e gli spartitraffico”, denuncia Zoe, blogger milanese che ha pubblicato le foto della pista sul social network Friendfeed, poco dopo la sua inaugurazione (Guarda la fotogallery su Flickr). Adesso, quindi, si riparte da zero.
“Milano, prendendo esempio da alcune città scandinave e del Nord Europa, offre nuovi spazi per muoversi in bicicletta”, aveva dichiarato l’ex assessore allo Sviluppo del Territorio, Carlo Masseroli, a marzo, mese dedicato alla creazione della segnaletica orizzontale coperta ieri. “Non più bici contro auto, ma auto, bici e pedoni insieme responsabilmente”, spiegava Masseroli. La pista infatti non era altro che un marciapiede in cui veniva concesso il passaggio alle bici. “Un marciapiede già così stretto che diventava pericoloso per un pedone”, spiega Zoe. Dove la banchina misurava appena mezzo metro, altrettanto ne è stato aggiunto. Semplicemente disponendo un po’ più in là degli spartitraffico. “La fretta è cattiva consigliera – commenta il neo assessore Maran -. Si erano resi conto di non aver fatto nulla sul versante delle ciclabili e negli ultimi due mesi hanno sbloccato tutto ciò che era possibile sbloccare”. Senza badare troppo alla forma, lamentano i cittadini.
Un passaggio incrociato e per di più ad ostacoli per pedoni e ciclisti, costretti a destreggiarsi nello stesso spazio con in mezzo i paletti dei cestini e dei segnali stradali. E ancora, segnala Zoe: “Dove mancavano le scivole hanno gettato a caso del catrame, che poco dopo iniziava già a sgretolarsi”. Gli anziani del quartiere si lamentavano: non è uno scivolo e nemmeno un gradino, avevano paura di cadere. “Come mamma, poi, ero preoccupata per mio figlio – aggiunge la blogger – perché non hanno nemmeno segnalato alle macchine gli attraversamenti”.
“La mobilità ciclabile – diceva il sindaco Letizia Moratti durante l’inaugurazione – è uno dei settori in cui Milano ha investito di più”. “Mentre fotografavo – racconta Zoe – un ragazzo mi ha fermato per dirmi che aveva fatto delle foto anche lui e le aveva portate in Comune per protestare”. La risposta? “Lei non si rende conto: questo è un progetto all’avanguardia che pone Milano a livello europeo per i trasporti su due ruote”. Dalla divisione Traffico del settore Mobilità avranno cambiato idea. Dimenticando però di comunicarlo al nuovo inquilino dell’assessorato, che adesso potrebbe decidere di rifare tutto da capo.