Sono arrivati da tutte le regioni, dalla Toscana al Piemonte. "C'è chi va a Pontida, noi preferiamo essere qui. E glielo assicuriamo ai leghisti, non è la stessa cosa"
Riparte così da Villa Angeletti l’avventura di Michele Santoro dopo l’ultima puntata di Annozero in Rai. Alle 21,15 è previsto l’annuncio d’inizio di Serena Dandini e a seguire i numerosi ospiti. Tra tutti la truppa del programma di Raidue, con il vicedirettore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, Vauro, Corrado Formigli, Sandro Ruotolo, i contributi video di Maurizio Crozza, Corrado Guzzanti e la musica di Daniele Silvestri e i Subsonica.
E proprio mentre questi ultimi fanno il sound check, inizia a popolarsi il prato. Già alle sei una cinquantina di persone sono sdraiate su teli in attesa dell’inizio. C’è chi gioca a carte, chi legge il giornale. Alcuni hanno portato da casa delle sedie per stare più comodi. Ma alle sei e mezzo sono già più di mille. “Perché è un po’ una grande festa”, dicono un gruppo di ragazzi arrivati da Firenze. “L’epilogo del berlusconismo passa anche da qui, da Bologna, venerdì 17 giugno 2011”.
Sono tanti i giovani, ma c’è anche gente anziana che non vede l’ora di poter seguire l’evento di Michele Santoro.
Maria è arrivata a villa Angeletti alle cinque e mezza. Viene da Bergamo, proprio per questa serata. È su una panchina con amici: “Sarebbe stato bello andare anche a Pontida a vedere i leghisti”, scherza. “Spero che la gente possa capire di che pasta sono fatti questi politici. Non se ne può più”.
Mattia è di Bologna, e già lo scorso anno era presente Raiperunanotte: “Adoro il modo di fare giornalismo di Michele Santoro. È libero e irriverente. Magari tutti i programmi Rai fossero così. Speriamo possa essere una bella serata per tutti”.
Fra la gente sono tante anche le maglie rosse. Questa serata, infatti, fa parte della festa dei 110 anni della Fiom.
Intanto alle sette, quando il prato si riempie improvvisamente di persone, un cartello si alza fra la folla; recita: “Non siamo sudditi, ma protagonisti del cambiamento e pretendiamo una vera opposizione”. Più chiaro di così.