Il presidente della Repubblica parla da Verona: "Le divisioni non ci impediscano di operare insieme e di fare dell’Italia un protagonista anche del secolo così difficile che si è aperto". E aggiunge: "C'è stato uno straordinario moltiplicarsi di iniziative dal basso. Dunque c'è qualcosa di profondo che unisce gli italiani"
Il Capo dello Stato parla durante un evento organizzato per celebrare i 150 anni dall’Unità d’Italia. ”Questo anniversario è stato l’occasione di un risveglio di partecipazione dal basso – dice -. C’è stato uno straordinario moltiplicarsi di iniziative dal basso. Dunque c’è qualcosa di profondo che unisce gli italiani. Senza per questo farli tutti uguali dal punto di vista delle idee. Le idee sono diverse. Sono legittime tutte le diversità. A noi tocca comporre l’Unità con la diversità”, spiega Napolitano, richiamando un passaggio del suo discorso celebrativo pronunciato il 17 marzo a Montecitorio. “L’Unità si è sempre declinata con altre parole: autonomia, pluralità, diversità, sussidiarietà”.
Coniugare l’Unità nazionale con l’autonomia territoriale, dice il presidente della Repubblica: mettere insieme questi due principi “è la nostra grande scommessa, è lo Stato nuovo che vogliamo costruire, che abbiamo cominciato a costruire nel 1947 con la Costituzione. C’è un solo articolo della Costituzione, l’articolo 5, che mette insieme questi due valori. Dice che la Repubblica è una e indivisibile, e dice anche che riconosce e promuove le autonomie”.