Scuola

Ricercatrici fra i Nobel

Dall’Università degli Studi di Milano, tre giovani della facoltà di Medicina e chirurgia: Elena Gammella, Chiara Mandò e Claudia Tagliabue (non è mia parente). Altrettanto a “tinte rosa” la delegazione dell’Università degli Studi di Pavia con le ricercatrici Manuela De Gregori, Anna Olivieri e Serena Bonomi. Solo un uomo, Cristian Ripoli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il cui principale campo d’indagine è rappresentato dalle neuroscienze.

Queste ricercatrici (e un ricercatore), dal prossimo 23 al 27 agosto sono stati selezionati per partecipare al quarto Meeting of the Sveriges Riskbank Prize in Economic Sciences. Insieme ai cinque giovani economisti, anche in questo caso a maggioranza femminile, Tiziana Assenza e Maja Ferjancic dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Alessia Paccagnini dell’Università di Milano Bicocca, Ruggero Golini dell’Università degli Studi di Bergamo ed Emanuele Campiglio dell’Università degli Studi di Pavia.

Cosa succede lassù in Germania? Beh, una cosa bellissima. Grazie alla Fondazione Cariplo, avranno l’opportunità di incontrare almeno 21 Premi Nobel che hanno confermato la loro presenta. Tra questi, Dale T. Mortenson (2010), Christopher A. Pissarides (2010), Robert A. Mundell (1999) e John F. Nash (1994). Quest’ultimo, famosissimo per la sua teoria dei giochi, è stato l’ispiratore di A beautiful mind. Il film – ricordate? – che ha visto come regista l’americano Ron Howard e che ha vinto 4 Oscar e 4 Golden Globe.

Incontrare in prima persona personaggi come questi, deve essere davvero un’emozione per chi, tutta la vita, studia, e cerca di portare avanti, seriamente, senza fronzoli, ricerche e studi universitari. Ruoli complessi in un’Università italiana, come probabilmente negli altri 60 centri d’eccellenza che, a livello mondiale, porteranno i propri talenti a confronto con le teste più importanti del globo.

Onestamente, vorrei proprio esserci per vedere cosa combinano queste ragazze.