Moretti viene tirato in ballo dall’imprenditore Arcangelo De Martino – arrestato nell’ambito della cosiddetta inchiesta P3 – che racconta di una denuncia che intendeva presentare per presunti illeciti a suo danno commessi da persone in Fs legate a Moretti. Denuncia bloccata da un intervento di Alfonso Papa.
Il top manager è stato ascoltato dai pm Henry John Woodcoock e Francesco Curcio, e ammette “non solo di conoscere Bisignani e Papa”, ma anche di essere stato contattato da Papa. Riferisce però che si tratta di una lamentela “per il trattamento ricevuto su un treno da un controllore”. “Appare evidente – si legge nell’ordinanza – che, mentre appare una vera e propria presa in giro l’ipotesi che un uomo come Papa potesse incomodare il Moretti per una vicenda tanto banale, Papa, dopo aver ‘stoppato’ la denuncia di De Martino, abbia contattato il Moretti per vantare, per rivendicare e per ‘spendere’ nei confronti dello stesso Moretti il credito derivante, appunto, dall’avvenuta sottrazione alla cognizione dell’autorità giudiziaria di una vicenda che comunque avrebbe coinvolto in qualche modo il Moretti stesso e/o comunque l’azienda da lui amministrata”.
Il nome di Moretti è emerso anche nel colloquio tra Luca Cordero di Montezemolo e i pm napoletani del 23 febbraio scorso: “Luigi Bisignani mi disse che Moretti di Ferrovie ce l’aveva con me. Così facendo – aggiunge l’ex numero uno di Confindustria – mi fece capire che aveva rapporti con Moretti”. Montezemolo ha precisato poi di non sapere “se Moretti e Ferrovie avessero rapporti con Bisignani ovvero con la Ilte (società di cui Bisignani è dirigente, ndr.) che si occupa di stampa”.