Il fascicolo aperto dopo l'esposto presentato alla Guardia di Finanza dall'istituto guidato da Massimo Ponzellini. L'ipotesi di reato è insider trading, ma potrebbe essere modificata in aggiotaggio
Il pm di Milano Roberto Pellicano ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per insider trading in relazione all’esposto presentato dalla Bpm per la fuga di notizie sui rilievi emersi dall’ispezione di Bankitalia. Tale ipotesi di reato, dopo lo studio dei primi documenti trasmessi, potrebbe essere modificata in aggiotaggio.
Ieri l’esposto presentato una decina di giorni fa alla Guardia di Finanza dalla Banca Popolare di Milano per violazione del segreto bancario era stato inviato in procura. Il tutto mentre la banca presieduta da Massimo Ponzellini e i sindacati azionisti continuano a definirsi al centro di un attacco mediatico. E, mentre la banca ha fatto sapere di aver dato mandato ai propri avvocati affinché intraprendano “le opportune iniziative giudiziarie a tutela dei propri interessi” in relazione ad alcuni articoli apparsi negli ultimi giorni. Le principali sigle sindacali hanno preso le distanze dalle indiscrezioni che indicavano la Bpm preda di Bnp Paribas, o nuovamente interessata a fondersi con la Popolare dell’Emilia Romagna. I recenti articoli di stampa sulla presunta scalata alla Bpm sono “l’ennesima conferma che sia in atto un attacco senza precedenti alla nostra cooperativa”, hanno scritto i sindacati.
Insomma, il clima intorno alla Banca di Piazza Meda si scalda sempre di più in vista dell’assemblea straordinaria di sabato prossimo, chiamata a recepire le raccomandazioni della Banca d’Italia. Come noto ai soci verrà chiesto di aumentare il capitale fino a 1,2 miliardi e, soprattutto, di incrementare le deleghe di voto da 3 a 5.
E proprio su questo tema le quattro sigle Fabi, Fiba, Fisac e Uilca, sulla falsariga di quanto già annunciato dall’Associazione dei soci dipendenti, Amici della Bipiemme, hanno ribadito l’invito a votare contro. Alla luce di tutto questo i sindacati invitano i soci a partecipare in “massa alla prossima assemblea”, in modo da dare “un grande segnale di appartenenza e difesa al nostro modello unico di cooperativa”.