E’ l’una di notte quando scrivo questo post. Sono stanco. Potrei anche farne a meno ed andare a dormire, tanto più che fra poche ore avrò un’udienza. Ma voglio scrivere queste poche righe anche in risposta a coloro (fortunatamente pochi) che in commento al mio ultimo intervento dicevano che la Tav è strategica o che il popolo No Tav non è poi così pacifico.
Ne vengo dall’ultima assemblea dei No Tav, su alla frazione Maddalena di Chiomonte, in Alta Val Susa. Eravamo in tanti. Fra poco la storia si ripeterà: come al Seghino, come a Venaus. Poliziotti in assetto da sommossa, con caschi, scudi, manganelli, che avanzano contro gente disarmata, che alza le braccia per dimostrare che non ha nulla per offendere, ma che resiste: “resistere per esistere” come recita una scritta lungo la strada che porta al presidio della Maddalena.
Saranno tanti i poliziotti, si parla di mille, millecinquecento. Poliziotti che rispondono agli ordini inconsapevolmente, contro centinaia di persone consapevoli che lì si recita un ulteriore atto della difesa di un territorio contro lo scempio di una valle già ampiamente depredata.
Ne vengo dall’assemblea dei No Tav. Eravamo in tanti. Di tutte le età, ma soprattutto giovani. Comunque andrà a finire lo scontro è bello pensare che ad un paese migliore ci pensino anche e soprattutto dei giovani. Che dei giovani non abbiano perso la speranza in un paese così stramaledettamente malandato come il nostro, che abbiano ancora la voglia e il coraggio di lottare.
Magari quando leggerete questo post tutto sarà già accaduto. Speriamo… Non so cosa sperare. Sono solo stanco.