I magistrati milanesi lo accusano di sette casi dal 2004 allo scorso anno. Altre quattro possibili vittime risalirebbero alla fine degli anni '90 e il reato sarebbe quindi prescritto. Indagini partite dalla denuncia di una 19enne polacca fermata per furto
Andavano in caserma per sporgere una denuncia o chiedere aiuto. E invece venivano palpeggiate e violentate. Con quest’accusa la procura di Milano ha chiesto l’arresto, avvenuto oggi, di Massimo Gatto, 47 anni, comandante della stazione dei carabinieri di Parabiago, nel milanese. Le indagini, partite dalla denuncia di una donna polacca di 19 anni, arrestata per un furto a gennaio, hanno permesso agli investigatori di risalire ad altri sei casi di sospette violenze o tentate violenze dal 2004 al 2010. I magistrati indicano poi altre quattro possibili vittime del comandante, ma le violenze nei loro confronti si sarebbero consumate alla fine degli anni Novanta: il reato sarebbe quindi prescritto. Gatto dovrà adesso rispondere di violenza sessuale aggravata – per aver agito nei confronti di una persona in stato di privazione della libertà -, concussione sessuale e perquisizione arbitraria.
La 19enne polacca – dal cui caso sono partite le indagini – era stata arrestata il 15 gennaio scorso per aver rubato alcuni giochi elettronici in un centro commerciale. Portata alla stazione dei carabinieri di Parabiago, avrebbe subito per due gionri ripetuti abusi da parte del maresciallo. Secondo quanto denunciato dalla ragazza, Gatto l’ha palpeggiata e violentata, anche nel bagno della caserma, dopo averla fatta uscire dalla camera di sicurezza dove era rinchiusa.
Gli inquirenti hanno ascoltato diversi colleghi del comandante. Dalle loro testimonianze è emerso che Gatto potrebbe aver avuto gli stessi comportamenti anche con altre donne. In particolare sono altri sei i casi sospetti per i magistrati, dal 2004 al 2010. Tra questi, quello di una prostituta romena, una ex prostituta che si era presentata in caserma per una denuncia, così come altre due signore, un’altra donna che era andata nella stazione per un problema con la patente e infine una donna che era andata nella stazione a esporre la sua difficile situazione coniugale.
Altre quattro donne, secondo gli investigatori, avrebbero subito violenze alla fine degli anni Novanta, ma quei fatti sono oramai prescritti. Il sospetto dei magistrati è che altri casi a carico di Gatto non siano mai stati denunciati. Per questo il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno, che coordina le indagini ha rivolto un “invito” a tutte “le persone che hanno avuto esperienze similari a farlo presente o al nucleo operativo carabinieri di Monza o alla stessa Procura di Milano”.