Il neo assessore al bilancio della giunta di Pisapia punta i piedini: non vuole dimettersi da deputato.
Dovrebbe farlo e i Pisapii dovrebbero pressarlo. Altrimenti il lucido Tabacci potrebbe diventare più Neo che assessore. Anche se l’incompatibilità non fosse scritta nero su bianco (ma questo è davvero discutibile tanto che giustamente Pisapia lo ha impedito a tutti gli altri assessori). Il parlamento è lastricato di buone intenzioni sulle incompatibilità. “Non si può combattere contro i mulini a vento, devo mettere un occhio alla commissione bilancio” ha dichiarato il già Bruno assessore. Molti hanno cominciato con un occhio e hanno finito per metterci le mani. Non è questo il caso sia per il tipo di incompatibilità sia perché Tabacci è di provata, anche sulla sua pelle, onestà. Ma leggi, regolamenti e codici etici servono proprio a disegnare opportuni confini per tutti, onesti e disonesti.
La battaglia sarà lunga, questi mesi di amministrazione a Napoli e Milano saranno molto dolorosi. L’alito di vittoria potrebbe diventare una pestilenziale fiatella in poco tempo. Sarebbe bene che si cominciasse con un piede libero. Anche perché non è l’unico caso di incompatibilità in agenda. Attendiamo infatti trepidanti anche Fassino, che per fine mese ha annunciato le sue dimissioni. Sarebbe bene che Pirluigi Bersani oltre che inseguire Crozza cominciasse ad essere più esplicito su questi temi, necessari e oltretutto utili per il consenso quanto asciugare gli scogli o smacchiare i giaguari.