L'oncologo risponde alle dichiarazioni del primo cittadino sulle coppie di fatto e di quello di Sulmona che aveva definito l'omosessualità "un'aberrazione". "Nell'amore eterosessuale una persona può dire di amare solo perché vede nell'altro la persona con cui fare un figlio"
Federico aveva equiparato certi tipi di omosessualità ad una “aberrazione sessuale”, mentre Merola aveva lanciato un’ iniziativa per la tutela “delle coppie sposate” a dispetto di quelle di fatto, omosessuali comprese.
“Io, come potete immaginare – ha detto Veronesi, a margine di una conferenza per presentare la sua iniziativa The future of science – la penso all’opposto: l’omosessualità è una scelta consapevole e più evoluta. L’amore omosessuale è quello più puro”; in quello eterosessuale, invece, una persona direbbe “io ti amo non perché amo te, ma perchè in te ho trovato la persona con cui fare un figlio. Nell’amore omosessuale invece non accade: si dicono amo te perché mi sei vicino, il tuo pensiero, la tua sensibilità e i sentimenti sono più vicini ai mie. Quindi sono sul fronte opposto anche ideologicamente rispetto a Merola”. Per l’oncologo, poi, ”è difficile dire se la chimica abbia un ruolo nella sessualità. Avere qualcosa di chimico dentro vorrebbe dire che uno è predisposto, e che geneticamente nasce così: questo non lo penso. La sessualità si diffonde in rapporto agli stili di vita, alla cultura del momento, è anche un atteggiamento contagioso. In certi ambienti è molto frequente perchè si scopre che è una forma di amore che può essere interessante esplorare”.
Infine, per quanto riguarda i casi di omosessualità che si ritrovano anche tra diverse altre specie animali, Veronesi ha precisato che “lì vediamo solo un’espressione sessuale, non vediamo il loro pensiero; non credo però che la loro sia lo stesso tipo di omosessualità: quello è un bisogno di ottenere un rapporto sessuale, come l’onanismo”.