Due terzi dei consiglieri comunali si sono dimessi, sfiduciando di fatto il sindaco leghista Marina Romanò. Il commissario che arriverà a Cesano non sarà solo quello già annunciato la settimana scorsa per la firma del bilancio preventivo non approvato in consiglio. Quello era stato il primo segnale di scricchiolio concreto nella compagine governativa. Stavolta il commissario dovrà venire a gestire il Comune in attesa di nuove elezioni amministrative che si svolgeranno il prossimo anno. Erano mesi che i consiglieri Pdl della stessa maggioranza erano in fibrillazione. I consiglieri si sono presentati in Municipio per formalizzare le loro dimissioni. Si tratta di 12 membri dell’opposizione, 2 della lista civica, 5 del Pdl (Andrea Rovelli, Andrea Copreni, Chiara Mornatta, Alfredo Spagnuolo, Filippo Riccardi). La motivazione: l’impossibilità di avere un dialogo con il sindaco.
Quest’ultima era criticata per la sua gestione del Comune, accusata di non condividere le scelte con nessuno. Nemmeno era servito il rimpasto di giunta di un anno fa, quando era stato estromesso un uomo da 400 preferenze, l’unico che si era opposto alle scelte del borgomastro. Ripagato, appunto, con l’esclusione. Nemmeno l’intervento del senatore leghista Cesarino Monti, grande sostenitore di Marina Romanò e molto vicino a Umberto Bossi, è servito ad evitare il siluramento che getta una luce sinistra non solo sulla città, ma tra i rapporti piuttosto tesi dopo il fallimento dell’alleanza elettorale tra Lega e Pdl delle ultime amministrative. Anche nel Pdl l’azzeramento della giunta di Cesano crea imbarazzo tra i vertici provinciali, messi in discussione dalla base azzura proprio per la gestione fallimentare del partito in questo anno.
Marta Giudici