Piazza Franco Paradais, nuova sede del Comune di Bologna, dietro la stazione, davanti alla bolognina, vicino all’icsemme ventiquattro sede di Uilli. E’ qui che i dipendenti comunali sono stati deportati dal centro, sono cose che succedono e che continueranno a succedere anche a Bologna.
Anche a me, alcune vite fa, capitò una cosa simile. Lavoravo beato in Via San Felice, la finestra del mio ufficio dava su Via del Pratello, a terra c’era la mochett, si fumava in ufficio, si mangiava in ufficio, per terra c’erano delle padelle di sugo e tracce di sperma di Strauscann lasciate da direttori precedenti che si intrattenevano fino a tardi con le segretarie.
Quando arrivava la calura estiva bolognese, riempivamo a turno dei PinguinoDeLonghi, attaccavamo un tubo di uscita veleni alla finestra col vetro bucato tenuto dallo scoccch, per terra c’era una bacinella che raccoglieva l’acqua che a volte andava sui fili elettrici procurando un cortocircuito e si lavorava fino a tardi, visto che in quegli anni il malcostume dello straordinario ordinario (nel senso che si faceva tutti i giorni e quindi di straordinario aveva ben poco) regolarmente retribuito era la norma e la legge 626 non la cagava nessuno.
La pausa pranzo rifocillante in centro, con utilizzo di buoni pasto, ci permetteva di riempirci i polmoni di ciodue e poi si tornava a lavorare in quegli ambienti malsani dove si ostentava produttività e serenità in attesa del uichend e delle ferie.
Un bel giorno la direzione decise che ci dovevamo trasferire in massa in un palazzo che chiamavano amichevolmente IL BILDING.
Di solito, quando una cosa viene nominata in inglese invece che in italiano, è un gran pacco. L’inglese, questo esperanto dei poveracci, semplifica, lo sappiamo e dobbiamo ancor oggi diffidare da termini quali brifing, brecheven, miting. Chi li usa è un puffarolo, una persona poco seria che ha bisogno di sostenere il nulla che giustifica la sua esistenza terrena, questo è quello che ho imparato.
Alla fine siamo finiti tutti nel BILDING, prima ognuno aveva un suo ufficio malsano, dopo aveva un open speis malsano. Prima c’erano le alogene dai cavi spellati, dopo c’era il neon che lampeggiava. Brutta bestia IL BILDING, ancor peggio le pause pranzo con mensa interna, tornelli in uscita, cartellino (lo chiamavano il baggg o il beigggg) e visita a capre tristi in un recinto di un parco senza un albero.
La sera, tutti uscivano, anzi, fuggivano alle 17, 17.30, lo straordinario lo facevano solo Strauscann e pochi altri rovinati dalla f… Avevamo cominciato a stare male, tutti. Ognuno per i motivi più disparati, ma non ci piaceva stare nel BILDING. Si, era più moderno, eravamo tutti lì, ma il centro ci mancava un casino. Per fortuna poi la ditta fallì e il BILDING resta solo un lontano, bruttissimo ricordo. Il bianco palazzo da sette piani e qualche vetrata è ancora lì intatto, pieno di gente che lavora per avere un mese all’anno di ferie (cit.). Brutta bestia il cambiamento, a Bologna si fa molta fatica ad accettarli e viverli, sarà perchè i bolognesi traslocano pco, sarà, ma qua si fa molta fatica.
Nel BILDING di piazza Franco Paradais pare stia succedendo la stessa cosa, i dipendenti del comune parlano di problemi vari di salute dovuti al pessimo sistema di aerazione della struttura, bruciore agli occhi, gola secca, giramenti di testa, sangue al naso, tosse, problemi respiratori, sindrome di Turett. Di questo problema di somatizzazione e di difficoltà di accettare un cambiamento se ne sta occupando Massimo Bugani del M5S e vedremo come andrà a finire. Da fonti ben informate, sembra che la nuova sede del Comune sia stata costruita su un cimitero indiano custode di un’antica maledizione. Sarà vero? Non sarà vero? Giacobbo cosa dice?
In attesa che arrivi la crisi, per adesso a Bologna ci si sta occupando di questo.