Il leader di Sel le invoca da un anno, adesso anche l'ex pm sprona il segretario del Pd: "Si decida, ci convochi". E' necessaria una sintesi perché divisi si perde. Ma chi potrebbe davvero sconfiggere Berlusconi?
L’incontro fra Bersani, Di Pietro e Vendola, per mettere la prima pietra della nuova alleanza, potrebbe avvenire al campeggio estivo dei “rottamatori”, ad Albinea, in provincia di Reggio Emilia. Pippo Civati, consigliere regionale lombardo e animatore di Prossima Fermata Italia, domani formalizzerà l’invito. Vendola e Di Pietro saranno disponibili. Bersani? Non si sa. Ma è palese quanto sia quasi obbligato ad accettare il confronto. Appare altrettanto obbligata (da tempo attesa) la sua disponibilità a partecipare a eventuali primarie di coalizione. Anche perché la sconfitta non è affatto scontata.
Nonostante l’Huffigton Post (e altri giornali internazionali e italiani) abbia definito Vendola il “Barack Obama italiano”, il “principale rivale di Silvio”, indicandolo quindi come il naturale candidato del centrosinistra, non è detto che la “sfida” potrebbe essere scontata. Tutt’altro. Perché Bersani, Di Pietro e Vendola hanno posizioni diverse su molti temi. Dalla giustizia alle privatizzazioni, dall’energia (nucleare e fonti rinnovabili) alla riforma della legge elettorale. Quindi sarebbe una sfida reale. Finalizzata a un unico obiettivo: indicare il candidato unico in grado di sfidare (e vincere) il centrodestra di Silvio Berlusconi.
Chi scegliereste tra Bersani, Di Pietro o Vendola? Chi votereste alle primarie? E soprattutto spiegateci perché, secondo voi, sarebbe il leader giusto per il centrosinistra.