Il deputato del Pdl – intervistato dall’agenzia Ansa – si dice “stufo” di “sentire pontificare una persona che predica benissimo e razzola malissimo” visto che “l’unico ministero che non ha subito tagli alla spesa corrente, ma anzi l’ha aumentata, è il suo”.
”Le bozze che sono filtrate sulla manovra – dice il sottosegretario che, fino a tre anni, era responsabile economico di Forza Italia – più che connotate dal punto di vista economico, finanziario e di bilancio andrebbero analizzate da uno psichiatra. E’ evidente che il ministro dell’Economia vuole trovare esclusivamente il modo di far saltare banco e governo. In questi tre anni ha fatto di tutto per tenere in vita il malato Paese, ma l’ha fatto tenendolo in coma farmacologico. Ha dimostrato di non volere andare nel dettaglio della spesa pubblica, ma di preferire tagli senza razionalità. Non ha capito che l’economia reale andava aiutata ed anzi l’ha bloccata con regole di oppressione fiscale uniche al mondo che hanno distrutto lo statuto del contribuente”.
Crosetto imputa a Tremonti anche altro: “Ha promesso un aiuto alla piccola e media impresa – sottolinea il deputato del Pdl – ma in realtà ha flirtato con le grandi banche ed i grandi gruppi. Visto che è una persona di cultura ed intelligenza non comune, lo dimostri proponendo un progetto serio per il Paese al consiglio dei ministri ed alle Camere”.
Ma, avverte il sottosegretario, nel farlo “sia aperto ai miglioramenti” perché “lui non è il depositario del verbo e della verità; e non sono più i tempi nei quali il governo potrà permettersi di approvare in Consiglio una cartellina vuota che verrà riempita in seguito a via XX settembre, da un uomo solo e dai suoi pretoriani”.
Infine, un’ultima stoccata sui tagli alla politica: “Se adesso l’ultima crociata di Tremonti, sullo stile di de Magistris, è quella di lanciarsi contro i privilegi – attacca Crosetto -, gli ricordo che ci sono privilegi ben maggiori delle auto blu e degli aerei di Stato che, tra l’altro, se vengono utilizzati nell’interesse del Paese non sono privilegi. Parlo, ad esempio, dei privilegi di poter disporre di migliaia di nomine all’interno dello stato o altre cose meno evidenti sulle quali il Tesoro non ha mai coinvolti nessuno”.