“Se a me me piace ’o blues è anche, se non soprattutto, perché esiste Slowhand”. Sabato sera allo stadio Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni (Salerno) si è scritta una pagina di storia della musica italiana. Sono accorsi in sedicimila da ogni parte d’Italia per vedere e ascoltare Pino Daniele con il signore del Blues Mr Eric Clapton. Si sono incontrati un anno fa a Chicago in occasione del Crossroads Guitar Festival, tempio della chitarra blues, dove Pino Daniele è stato invitato ad esibirsi proprio da Eric Clapton, unico artista italiano ad avere questo privilegio.
Ieri, come accade raramente, la musica è tornata a bastare a se stessa in un periodo in cui viene confezionata per ogni età, momento e luogo. Il concerto ha raccolto fondi per curare i bambini malati di cancro del centro di Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Pausilipon di Napoli: “Non sapete come mi sento privilegiato, guagliò: suono con Eric Clapton e faccio qualcosa di utile alla mia città, di questi tempi così scamazzata”, ha detto ‘il mascalzone latino’.
Ad accompagnare i due bluesman, in questa unica tappa italiana, tra assoli e duetti una super band che non ha bisogno di presentazioni: Steve Gadd (batteria), Willie Weeks (basso), Christopher Stainton (piano, Hammond e keyboards), Mel Collins (sassofono) e Gianluca Podio (piano e keyboards). “Mano lenta”, accolto da una standing ovation che ha fatto alzare all’ in piedi un intero stadio, ha aperto il concerto accompagnando Pino in “Boogie boogie man” e “Napule è“, e per un attimo, come in una catarsi collettiva, ci siamo dimenticati i roghi e i cumuli di munnezza che da mesi infettano e invadono le strade di Napoli. La poesia di “Chi ten o mar” (solo voce e chitarra) e di “Quando” si è mescolata alle bluenote di “Wonderful Tonight“, in cui lo scugnizzo napoletano e Slowhand hanno duettato in una inedita versione in inglese e in italiano. Ad infiammare definitivamente i fan, i riff di “Hoochie coochie man” e di “Cocaine” sino ad arrivare al finale con “Yes i know my way” e l’indimenticabile “Layla“.
Se ieri Pino Daniele si è regalato il sogno di suonare con il Dio del Blues “a chi nun tene niente, pecchè tene sulo ‘o mare…” ha regalato una serata che non verrà dimenticata facilmente.