L’incredibile farsa del trasferimento dei ministeri al Nord. Dopo tanti annunci, dopo le promesse di Bossi a Pontida, ai primi accenni di rivolta degli amministratori locali (Alemanno, Zingaretti e Polverini), la maggioranza fa una prudente marcia indietro con un ordine del giorno che prevede solo il trasferimento di uffici operativi. Con il sofferto avallo di Bossi che in argomento aveva dato del cagasotto a Berlusconi.
Non solo: il governo, oltre a dare parere favorevole agli ordini del giorno delle opposizioni, tutte contrarie al trasferimento, rinuncia a mettere ai voti il proprio documento per il timore del voto contrario della Lega.
Visti gli sviluppi delle indagini sulla P4, ai leghisti basterebbe assoldare Luigi Bisignani per dare maggiori poteri alla Padania…
P4: poltrone per padani
Ma quanto son ingenui ‘sti padani:
credono a Bobo, Bossi e Calderoli
per poi scoprire in fretta, l’indomani,
che son millantatori i tre mariuoli.
“Al Nord avremo quattro ministeri,
a Mantova, a Milan e a Monza in reggia!
Mai più saremo servi come ieri,
basta con Roma che maramaldeggia!”
E’ una truffa. Vedranno i sempliciotti
che Alemanno, Meloni e Polverini,
fedeli al motto: “Roma ruba e fotti!”,
non voglion trasferire cadreghini.
I capoccia si calano i calzoni:
vanno al Nord solo uffici operativi
e vengono approvate le mozioni
dei tanti oppositori che, cattivi,
dicono tutti no al decentramento.
Il governo non ha neppur l’ardire
di far votare il proprio documento
per evitare dei padan le ire.
Inutili la gita di Pontida,
l’abbuffata e la sbronza nel pratone,
di nuovo li tradì la Grande Guida
che dà del cagasotto al Capellone.
Ma incazzarsi non devono i padani
per la rinuncia a quattro ministeri,
se dice il vero Gigi Bisignani:
“Per Berlusconi e tutti i suoi scudieri
è giunto il tempo ormai di andare a cuccia:
uno è un mostro, uno è scem, l’altra è mignotta
in un governo ch’è un asil Mariuccia”.
Si prendan Gigi e la Padania trotta.