Lancio di monetine contro esponenti del centrodestra (tra cui l’ex candidato sindaco Manes Bernardini) e un po’ di tensione a Bologna dopo il presidio indetto (come in altre città dell’Emilia Romagna) per solidarietà alla popolazione della Val di Susa dopo gli scontri della mattina.
Manes Bernardini, che ha perso le ultime elezioni contro Virginio Merola, e i consiglieri comunali Daniele Carella (Pdl) e Mirka Cocconcelli (Lega, come Bernardini) erano seduti all’esterno di un caffè in piazza 4 novembre, adiacente al Palazzo Comunale, quando il corteo di un centinaio di No Tav ha spedito loro insulti, monete e qualche altro oggetto. Ne ha fatto le spese una dipendente del Comune, colpita alla testa, mentre i tre consiglieri si sono riparate all’interno del caffè che ha parzialmente abbassato la saracinesca. La Polizia ha poi riportato la calma.
A Bernardini e agli altri è arrivata la solidarietà di Merola: “Condanno ogni tipo di manifestazione aggressiva e violenta. Auspico che le forze dell’ordine e la magistratura trovino gli autori di questo atto”, ha detto il primo cittadino.
Vicinanza anche dalle altre forze politiche: il Pd attraverso il capogruppo Sergio Lo Giudice, il Movimento 5 stelle con il consigliere Massimo Bugani (“Ogni forma di violenza è frutto di stupidità e danneggia le azioni di tutti i manifestanti corretti”), mentre il deputato Pdl Fabio Garagnani ha presentato un’interpellanza al Governo, denunciando anche “il clima di tensione permanente e per certi aspetti eversivo che caratterizza da tempo determinati ambienti dell’estrema sinistra bolognese”. Secondo Garagnani, che è anche coordinatore cittadino del partito si sta “pericolosamente sottovalutando la persistenza di un’area extra-parlamentare che utilizza la violenza come arma politica, beneficiando anche di coperture in ambito istituzionale e giurisdizionale”.