Riccione capitale del Mammafit. Per un weekend, la località più glamour della riviera romagnola ha fatto spazio a un bizzarra moda del momento. Decine e decine di neomamme con passeggino, e neonato dolcemente accoccolato, hanno invaso Parco della Resistenza per il primo raduno del Mammafit.

E’ sbarcato così sulle spiagge della riviera, con colpevole ritardo, il Mammafit, ossia la disciplina sportiva dedicata alle neomamme che, non paghe di destreggiarsi tra buste della spesa e passeggini con funambolica destrezza e discreta fatica, vogliono tonificarsi e rimettersi immediatamente in forma dopo il parto.

Ma come si pratica il Mammafit? Semplice: pensate al vostro bambino e ai congegni ausiliari da trasporto, dalla carrozzina al passeggino al marsupio, non come a tenere appendici del vostro essere ma come ad attrezzi da palestra, utili almeno quanto pesi e cavigliere per recuperare il tono muscolare di quelle parti del vostro corpo(addominali, schiena, zona pelvica) messe a dura prova dalla gravidanza.

Sotto la guida, ovviamente, di un trainer “certificato Mammafit”, non certo di uno sprovveduto. Le nostre spiagge si sono prontamente attrezzate per offrire alle mamme questa splendida opportunità, in modo che ogni momento con il bambino non si limiti ad essere solo un inutile e poco fruttuoso momento-in-spiaggia-con-bambino ma sia funzionale al recupero della forma fisica ed alla socializzazione con le altre mamme.

Perché infatti limitarsi a scambi e suggestioni sull’omogeneizzato più sicuro o sul pannolone più assorbente quando si può allegramente sudare tutte assieme e condividere il dramma dei chili di troppo?

Non solo: poggiando il bambino sulla pancia durante lo svolgimento degli esercizi addominali si otterrà  una resistenza che intensificherà lo sforzo dimezzando il tempo utile al raggiungimento dell’agognata meta dell’addome piatto. E per le più audaci dagli Stati Uniti, patria d’origine – ça va sans dir – del Mammafit, arriva pure la maratona con passeggino, da praticarsi (auspicio della redazione) solo su terreni pianeggianti per evitare spiacevoli contrattempi da discesa.

Alla creatività è bene non imporre freni, ma è legittimo avanzare qualche perplessità e preoccupazione per quando qualche fervida mente partorirà (è proprio il caso di dirlo) una qualche disciplina di lancio del pupo. Cose che vien da rimpiangere i tempi andati dei cento metri piani sui tacchi a spillo. Ma si sa, i laudatores temporis acti non sono mai stati simpatici a nessuno.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Sentirsi innamorati a Brisighella
L’estate nel “borgo più bello d’Italia”

next
Articolo Successivo

Ferrara, le stelle accese dagli sponsor
Il Comune: “Il festival ha rischiato”

next