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Anche il calcio femminile celebra i mondiali di Germania. Ma l’Italia non si è qualificata

Stadi pieni e grande attesa per il torneo: la star è Birgit Prinz, 33 anni, laureata in psicologia e autrice di 128 reti con la maglia della nazionale. Le tedesche hanno vinto le ultime due edizioni del torneo. E hanno già battuto il Canada, allenato da Carolina Morace

Ha 33 anni, si è laureata nel 2010 in psicologia all’università di Francoforte ed è considerata una delle più forti giocatrici di calcio attualmente in circolazione. Si chiama Birgit Prinz, è tedesca, ed è il capitano della Nazionale che in questi giorni è impegnata ai Mondiali di calcio femminili che si disputano nel suo paese d’origine. La Prinz (128 reti in 213 presenze con la maglia della Germania) ha due obiettivi: battere il proprio personalissimo record di gol realizzati durante una competizione mondiale (14) e vincere con la sua Nazionale il terzo titolo consecutivo.

Proprio così, la Germania ha vinto le ultime due edizioni della rassegna mondiale per rappresentative nazionali che si disputa ogni quattro anni dal 1991. E il 17 luglio, il giorno in cui si giocherà la finale che vale un posto nella storia, le donne tedesche del pallone faranno il possibile per essere sul campo della Commerzbank Arena di Francoforte, un catino da 70 mila posti peraltro già prenotati da tempo. Il prologo è stato positivo. Nell’incontro di apertura del torneo, la Prinz e le sue compagne hanno battuto per 2 a 1 il Canada della grande ex del calcio femminile italiano Carolina Morace, alla guida della nazionale nordamericana dal 2009.

L’Italia non fa parte delle 16 squadre che hanno ottenuto il diritto di partecipare alla rassegna mondiale. Non ha superato le gare di qualificazione, che invece hanno premiato Inghilterra, Francia, Norvegia e Svezia per l’Europa; Australia, Corea del Nord e Giappone per l’Asia; Guinea e Nigeria per l’Africa; Canada, Messico e Stati Uniti per l’America centrale e settentrionale; il Brasile e la Colombia per il Sud America e la Nuova Zelanda per l’Oceania. Il ranking Fifa dice che a contendere il titolo alle tedesche potrebbero essere gli Stati Uniti della bravissima Abby Wambach, oppure il Brasile della venticinquenne stella del calcio carioca Marta Vieira da Silva (Marta), miglior giocatrice dell’anno dal 2006, universalmente riconosciuta come ambasciatrice nel mondo del calcio declinato al femminile.

I Mondiali tedeschi saranno un successo. Meglio, lo sono già. Il comitato organizzatore della manifestazione ha fatto sapere di essere vicinissimo all’obiettivo che si era prefissato nei mesi precedenti il calcio d’avvio, vale a dire garantire un’affluenza negli stadi (6) pari almeno all’80% dei posti disponibili. Per la gara d’esordio, che ha visto la squadra di casa battere il Canada sotto lo sguardo interessato della cancelliera Merkel e dei vertici della Federcalcio internazionale, si è registrato il tutto esaurito. E si prevede il pienone anche per la finalissima. Insomma, in Germania il calcio al femminile piace e produce denaro. Per la gioia dell’intero movimento, che chiede sempre più spazio ai cugini dell’altro sesso per un posto nella programmazione tv dei Paesi che dimostrano interesse per una disciplina in continua espansione.

di Dario Pelizzari