Lo ha detto entrando a Palazzo Grazioli, che il governo sulla manovra “è a rischio”, lo ha confermato lasciando il vertice di maggioranza dopo oltre tre ore, senza neanche sprecare una parola ma facendo segno con la mano: è andata così così. Umberto Bossi insomma non è pienamente soddisfatto. Lo sa anche Angelino Alfano che ha però rassicurato sul buon esito del vertice: “La Lega ha avuto un atteggiamento collaborativo e costruttivo in una logica di sostegno alla manovra e dunque alla coalizione”.
Giulio Tremonti “ha recepito sul tema della collegialita’” e il vertice a Palazzo Grazioli “non è stato un processo” al ministro dell’Economia, ha sintetizzato Franco Frattini. Un punto che allo stesso tempo conferma un certo rasserenarsi del barometro nella maggioranza, dopo la bufera che si è scatenata domenica, e comunque l’attenzione che il Pdl riserva alla traduzione in concreto della manovra. Giulio Tremonti arriva a via del Plebiscito spiegando di avere “in tasca una manovra responsabile, non le dimissioni”. Certo, “sulla manovra bisogna lavorarci ancora”, dice Bossi che torna ad avvertire Silvio Berlusconi che il governo “rischia fin quando non passa la manovra”. Ma il senatur segna all’attivo il fatto che “siamo riusciti a ottenere la modifica del patto di stabilità per i comuni virtuosi”.
Spande miele anche Alfano, non solo ministro della Giustizia ma sul punto di essere ufficialmente investito, venerdi’, segretario politico Pdl dal Consiglio nazionale del partito. “Si e’ rafforzato il senso di coesione di questa squadra che governa il Paese, perche’ sui temi cruciali c’e’ un accordo di fondo”, dice Alfano al termine del vertice di maggioranza. Alfano anticipa che la manovra conterra’ “misure assolutamente sostenibili per l’economia italiana che abbiano il rigore con lo sviluppo, ispirate da un profilo fortemente riformatore che riguarda anche l’aspetto fiscale. Anche dal Terzo polo arriva un’apertura a un possibile sostegno alla manovra.
“Nel caso in cui all’interno della maggioranza perdurassero gli scontri irresponsabili che rischiano di gettare nel discredito dell’inaffidibilità internazionale la finanze pubbliche del paese, i parlamentari dei gruppi del Terzo Polo valuteranno con senso di responsabilita’ nazionale la possibilita’ di assicurare il loro sostegno per il varo delle misure di contenimento del deficit, riduzione del debito e rilancio della crescita economica, capaci di assolvere agli inderogabili impegni europei”, hanno dichiarato in una nota congiunta i deputati dei gruppi del Terzo Polo Benedetto Della Vedova (Fli), Gian Luca Galletti (Udc), Linda Lanzillotta (Api), e Giuseppe Reina (Mpa). Ironizza l’idv, con il capogruppo al Senato, Felice Belisario: “Il Cavaliere si dice soddisfatto, per Reguzzoni non si è deciso nulla, Frattini parla di una manovra da 43 miliardi, Bossi fa un segno di incertezza con la mano. L’unica cosa su cui tutti si dicono d’accordo è il clima buono. Forse c’era l’aria condizionata”.