Il cardinale è stato nominato da Benedetto XVI che lo ha spostato - con una decisione che non ha precedenti - dalla prestigiosa sede di Venezia. Tettamanzi lascia dopo 9 anni per ragioni di età e diventerà amministratore apostolico della diocesi ambrosiana fino al momento dell'ingresso del suo successore, che avverrà con molta probabilità nella seconda metà di settembre
La nomina è stata resa nota oggi per consentire al quasi 70enne Scola di essere presente domani, festa dei santi Pietro e Paolo, al rito celebrato dal Papa in San Pietro per ricevere il pallio con i 40 altri arcicescovi nominati quest’anno (gli italiani nell’elenco sono due: Cesare Nosiglia di Torino e Vincenzo Bertolone di Catanzaro-Squillace).
Il cardinale Dionigi Tettamanzi, che arrivò anche lui a Milano già cardinale dopo un breve episcopato a Genova, e lascia oggi dopo 9 anni per ragioni di età diventerà amministratore apostolico della diocesi ambrosiana fino al momento dell’ingresso del suo successore, che avverrà con molta probabilità nella seconda metà di settembre. Membro di Comunione e Liberazione (Leggi l’articolo di Gianni Barbacetto) già prima di essere ordinato prete (e per questo non incardinato a suo tempo nella diocesi di Milano), Scola è un teologo di alto livello (ha studiato e insegnato a Friburgo ed è stato docente per molti anni e poi rettore dell’Università Lateranense) e un pastore molto esperto (ha guidato anche la diocesi di Grosseto e a Venezia) scelto dal Pontefice dopo un’ampia consultazione.
Scola ha partecipato al conclave del 2005 che ha eletto Jospeh Ratzinger e ha continuato a mantenere un rapporto personale con il Pontefice del quale è considerato un fedelissimo discepolo fin dai tempi della rivista “Communio” nella cui redazione figurava peraltro anche il cardinale Marc Ouellet, l’attuale prefetto della Congregazione dei vescovi che ha istruito le pratiche relative alla nomina.